No alle chiusure indiscriminate
Le proposte della CNA di Ravenna: • Ristoro a fondo perduto • Rimborso degli affitti • Prolungamento degli ammortizzatori sociali e pagamenti rapidi • Pace fiscale sulle prossime scadenze non sostenibili.
Il DPCM approvato nei giorni scorsi, seppur motivato dalla gravità della situazione sanitaria e dalla priorità di garantire la salute dei cittadini, rischia di mettere definitivamente al tappeto interi settori dell’economia italiana. La ripresa della corsa dei contagi è innegabile e preoccupante e CNA vuole ringraziare ancora una volta e esprimere il proprio sostegno a medici, infermieri e tutti gli operatori sanitari per l’enorme lavoro svolto continuativamente fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Ci troviamo, oggi, di fronte a uno scenario molto complesso, che ha portato a nuove misure restrittive. Il DPCM del 24 ottobre, però, non trova le giuste soluzioni e penalizza troppo duramente le palestre, piscine, cinema, teatri, ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie ecc., già gravemente penalizzate dal lockdown totale.
Appare
evidente che sono stati sprecati molti mesi, dalla fine del lockdown ad
oggi, che potevano essere utilizzati per affrontare e risolvere i nodi
più critici,
in riferimento in primis alla sanità, alla scuola e ai trasporti
pubblici. In sostanza, siamo arrivati male organizzati e non
adeguatamente preparati per affrontare una nuova situazione di
difficoltà che era già stata abbondantemente prevista e annunciata.
La
soluzione migliore non è certamente la chiusura indiscriminata di
diversi settori economici. Siamo favorevoli a controlli a tappeto per
garantire il rispetto
rigoroso delle regole, già in essere e messo in atto, peraltro, anche
dalle imprese colpite da questo DPCM. Per questo motivo è difficile
comprendere la logica della chiusura alle 18 delle attività della
ristorazione e lo stop totale a palestre, piscine, centri
benessere, cinema, teatri, attività fieristiche e relative filiere,
settori che avevano già affrontato importanti investimenti per
rispettare tutte le normative e tutti i protocolli di contrasto
all’epidemia.
Le
richieste di CNA sono molto chiare: serve un ristoro totale a fondo
perduto e con tempi certi e immediati per i settori più in difficoltà,
il rimborso degli
affitti degli immobili sede delle attività produttive o commerciali;
occorrerà, poi, programmare attentamente gli interventi per il sostegno
agli ammortizzatori sociali con pagamenti rapidi e predisporre una serie
di provvedimenti fiscali che, oltre a bloccare
i versamenti più ravvicinati di IMU e Tari, nel periodo più lungo,
blocchino anche le altre imposte in scadenza, una sostanziale pace
fiscale sulle prossime scadenze non sostenibili dalle imprese coinvolte
da questo provvedimento.
Per queste ragioni CNA Ravenna ha organizzato un Sit In con la presenza del gruppo dirigente ristretto, presso la propria sede – nella massima sicurezza e nel pieno rispetto delle regole - per sostenere e dare voce alle ragioni degli artigiani e degli imprenditori che in questi giorni stanno protestando per una serie di provvedimenti incomprensibili, troppo generalisti e che mettono in pericolo la continuità di migliaia di imprese.
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