Il convegno sul restauro del monumento di Baracca

Il bilancio del lavoro svolto in soli tre mesi

Si è tenuto nel Salone Estense della Rocca di Lugo un convegno pubblico dedicato al restauro del monumento di Francesco Baracca. 



L’incontro ha avuto lo scopo di illustrare il lavoro interdisciplinare svolto in questi mesi: sul versante progettuale e diagnostico propedeutico al cantiere e su quello della metodologia finalizzata alla realizzazione dell’intervento scientifico conservativo nel tempo tecnico strettamente necessario.

La “rinascita” di uno dei simboli più famosi di Lugo, iniziata il 22 gennaio scorso, è stata compiuta a tempo di record e fra poco avrà una nuova cornice di illuminazione curata dalla Gamie di Lugo. 


Sarà l’occasione per una rinnovata attenzione – anche notturna – all’opera di Domenico Rambelli e ad uno dei luoghi più belli della città.

Da martedì 29 aprile si inizierà a togliere l’impalcatura e il monumento tornerà a mostrarsi nel suo autentico splendore. 


La curiosità dei lughesi (e non solo) potrà essere soddisfatta: ma naturalmente l’anticipo di conoscenze fornite dalle relazioni odierne darà a tutti un quadro esauriente del lavoro compiuto, oltre che gli strumenti per una corretta manutenzione e conservazione dell’opera.

Numerose le relazioni: “L’opera artistico/monumentale di Domenico Rambelli”, relatore il professor Claudio Spadoni; “L’opera ed il nuovo contesto Storico/Urbano di Lugo”, relatore l’architetto Franco Montanari; “Analisi di vulnerabilità sismica del Complesso Monumentale, Diagnostica strutturale ed indagini specialistiche eseguite, con descrizione delle opere di consolidamento della struttura in conglomerato cementizio armato, relatore l’ingegner Marco Portolani; “Lo stato conservativo e le morfologie di degrado del Podio e dell’Ala in Travertino Bianco di Tivoli”, relatore il geologo Gian Carlo Grillini.

Sono inoltre intervenuti Ada Foschini, del Laboratorio del Restauro di Ravenna, che si occupa del restauro del lapideo, del Travertino bianco di Tivoli; il professor Rocco Mazzeo dell’Università di Bologna, che ha curato le indagini diagnostiche sulla statua bronzea. 


Le conclusioni sono state affidate all’architetto Antonella Ranaldi, soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini.

Tutti gli interventi hanno evidenziato come il lavoro interdisciplinare, lo sforzo corale e la grande professionalità di tecnici e maestranze hanno consentito di mantenere quelle che erano gli intenti iniziali: efficacia, efficienza ed economicità nel rispetto dei tempi.

I lavori di restauro del travertino sono stati coordinati dalla dottoressa Ada Foschini, titolare di “Laboratorio del Restauro” di Ravenna; il restauro della statua in bronzo è stato affidato alla ditta Giovanni e Lorenzo Morigi di Bologna, mentre le opere di ripristino della struttura interna in cemento armato è affidato alla ditte CEAR di Ravenna ( ditta esecutrice SAFER di Lugo ).

La Progettazione e la Direzione Lavori è stata effettuata dal Servizio Patrimonio del Comune di Lugo ed in specifico dall’Arch. Giovanni Liverani, collaboratori Geom Paola Gardenghi e Perito Industriale Ivano Lanconelli, Responsabile del Procedimento Ing. Paolo Nobile; Responsabile della Sicurezza Studio d’ingegneria Tassinari di Ravenna nella persona dell’Ing. Ricci.

IL MONUMENTO E LA SUA VALENZA

Il monumento a Francesco Baracca dello scultore faentino Domenico Rambelli (1886 – 1972) è un’opera d’arte unica nel suo genere ed è stata da alcuni definita come l’unico monumento metafisico al mondo. E’ certamente un simbolo della di Lugo e connota la piazza centrale insieme alla Rocca estense e al Pavaglione. E’ appena il caso di ricordare che il cavallino rampante, scolpito sulla parte dell’ala in travertino rivolta verso la chiesa del Suffragio, è divenuto, con la Ferrari, il marchio del made in Italy più famoso al mondo. Turisti da tutto il mondo fanno tappa a Lugo per vedere questo monumento oltre al museo, sempre dedicato a Francesco Baracca.

Il monumento a Francesco Baracca fu inaugurato il 21 giugno del 1936 alla presenza del Duca d’Aosta e dei massimi esponenti del regime; l’area coperta dall’opera è di 1.040 metri quadrati, e il monumento è interamente rivestito di travertino di Tivoli. La statua raffigurante Baracca è alta 5,70 metri, è realizzata in bronzo ed è sorretta da un basamento che reca date e luoghi delle vittorie conseguite dall’asso. L’ala riporta sui fianchi i simboli dei reparti a cui Baracca appartenne in Aeronautica e in Cavalleria: l’ippogrifo e il cavallino rampante con il motto “Ad Majora” (letteralmente “A successi ancor più grandi”)

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