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Non facile lavorare così…. |
“Siamo i Carabinieri, signor Antonellini, vorrei proporle l’abbonamento alla nostra rivista, anche per contribuire al nostro lavoro. Costa appena 67€”.
Forse interessa o farà piacere a mia moglie, suo padre era maresciallo dell’Arma, forse ci trovo qualcosa di interessante o utile per i lettori, medito…dò l’ok.
La rivista arriva dal corriere, pago: decisamente deludente, quasi tutti gli articoli con la stessa firma.
Circa un mese dopo suona il campanello, di nuovo il corriere “ci sono 67€ da pagare per ritirare”. Rifiuto rimandando al mittente.
Qualche giorno dopo il telefono, una voce decisa, “professionale”, “Non ha ritirato, non può, lei è abbonato, non ha disdettato l’abbonamento. “Facci lei” e riattacco. Il telefono. Risuona, non rispondo.
Rileggete le tre righe sopra una dozzina di volte, non ha senso le riscriva 12 volte.
Finalmente avrò qualcosa in mano, non più telefonate, solo virtualità, ma un cartaceo, con cui poterne parlare con la Polizia, con cui poter scrivere (il mio mestiere), raccontare ai lettori la “vicenda”. Mi sento preso in giro, oltre che truffato (?), e decido di andare al Commissariato di Polizia di via Emaldi per avere informazioni riguardo a tutto ciò che mi è accaduto.
Appena arrivo mi rendo subito conto degli ingenti lavori in essere relativi alla ristrutturazione di tutta la palazzina, e mi colpisce il fatto che il personale che ci lavora riesca comunque a operare e ricevere il pubblico nonostante gli spazi angusti dovuti a questa situazione provvisoria.
Chiedo al primo poliziotto che incontro di poter parlare con qualcuno per una vicenda particolare che mi è capitata, mi chiede di aspettare e mi fa accomodare nell’ufficio denunce.
Dopo poco vengo raggiunto dall’ispettore Fontanieri che mi chiede subito cosa mi sia successo e appena inizio a raccontare mi dice chiaramente che tali “agganci” telefonici per vendere verosimili abbonamenti a riviste di settore sono tutti tentativi di truffe da parte di abili professionisti che sanno ben usare le parole e soprattutto le velate minacce in caso di disdette
future.
Poi inizia a visionare tutto il materiale che mi è giunto col corriere (e chi mi era costato i predetti 100€!) e digita velocemente sulla tastiera fermandosi di tanto in tanto per farmi domande e consultare le informazioni che legge nella banca dati incrociandole con i dati
editoriali delle riviste.
Lo osservo all’opera e mi rendo conto che sta facendo due o tre cose contemporaneamente, ma soprattutto rimango piacevolmente stupito quando, dopo poco, mi dice di aver già individuato i due organizzatori di tali truffe, con tanto di nome, cognome, età, residenza, numero di denunce e condanne ricevute ma…chiaramente non me li può fornire e si limita a informarmi dei miei diritti per l’eventuale presentazione di una denuncia.
Denunce che ovviamente non ho fatto per non far perdere ulteriore tempo alla Polizia, preso atto delle tante denunce che “pendono” già sui due soggetti.
Tempo prezioso, sì. Per dare in tempi straordinariamente brevi la “soddisfazione” che cercavo e che non speravo tanto ampia: faceva tre cose in una volta.
A volte pensiamo che la realtà sia un po’ diversa dalla fiction di Distretto di Polizia ma, credetemi, io in quei momenti la differenza non l’ho vista, soprattutto per la velocità nell’identificare i miei “carnefici”!
Reti, collegamenti a diversi siti, una mole enorme di dati, mi sono reso conto che dire che la nostra polizia sia al passo con i tempi è dir poco. Ci sta che forse, e senza forse, che sia il “ramo” della Pubblica Amministrazione in termini di efficienza un passo avanti rispetto a tutte le altre.
Comunque alla fine mi consolo pensando di aver speso davvero bene i 100 €uro per la soddisfazione di aver avuto la conferma che di carnefici si trattava!!
Credo sia necessario una più ampia presa di conoscenza di dove vanno, come vengono spesi, quella parte dei nostri soldi che vanno alla Pubblica Amministrazione che sono riservati alle Forze dell’Ordine.
Su questo è certamente molto utile il lavoro di informazione che il mondo della scuola ha richiesto e ottenuto dalla Polizia, di incontri fatti con studenti e genitori. C’è da augurarsi che possano sempre articolarsi.
Al riguardo è anche sicuramente utile memorizzare e fare ampio uso di questo indirizzo
http://www.youtube.com/watch?v=8-IWg9C7A00
Arrigo Antonellini
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La polizia a scuola con i genitori |