L’idea di democrazia della sinistra!

Riceviamo dalla lista Civica Lugo Popolare e pubblichiamo 

“Anziché discutere dei problemi della nostra città, la sinistra entra in campagna elettorale cercando di fare fuori gli avversari prima del voto. Ma gli è andata male”.
Francesco Della Corte, tra i promotori della lista civica “Lugo Popolare”, commenta così la decisione del Tar dell’Emilia Romagna che ha rigettato il ricorso presentato dal coordinatore di Sel, Andrea Mengozzi, che mirava ad annullare la presentazione della lista alle elezioni comunali. 


Con atto firmato dall’avvocato Fabrizio Casamento (militante del Partito democratico lughese), Mengozzi, il 30 aprile, ha impugnato l’ammissione da parte della Commissione elettorale della lista Lugo Popolare, sostenendo che il simbolo usato dalla lista civica di cui Della Corte è candidato fosse sostanzialmente coincidente con un simbolo proprio del Comune, ovvero lo stemma con la croce e la colomba con il ramoscello d’ulivo nel becco. 

Per questo si chiedeva che fosse annullata la corsa alle elezioni della lista civica e conseguentemente la collegata candidatura a sindaco (Lugo Popolare, lista civica autonoma, sostiene Silvano Verlicchi).

Ma il tribunale amministrativo, presieduto da Giancarlo Mozzarelli, nella seduta del 3 maggio ha respinto il ricorso della sinistra giudicandolo infondato: primo perché la norma non vieta di utilizzare simboli che richiamino simboli comunali, ma semmai di scongiurare confusione tra formazioni concorrenti; e comunque, il simbolo di Lugo Popolare, se anche riprende alcuni temi dello stemma comunale “complessivamente – scrive il Tar – non riproduce lo stemma e non può essere con questo confuso”.

“Sel, che alle elezioni appoggia il candidato sindaco del Pd, evidentemente a corto di argomenti ha provato ad eliminare un avversario cercando di attaccarsi ad inesistenti cavilli amministrativi – incalza Della Corte – Probabilmente hanno paura del responso delle urne, di dare la parola ai cittadini che si esprimeranno il 25 maggio con il loro voto. 


Se questo è l’atteggiamento democratico della sinistra non c’è da stare allegri. Democrazia è partecipazione, è protagonismo del popolo. 

Ma qualcuno, quel qualcuno che governa Lugo da decenni in modo autoreferenziale e staccato dal sentire della gente, teme il giudizio delle persone”. 

“Noi discutiamo di programmi, di idee per la città, e ci impegniamo a realizzarle, per i lavoratori e i disoccupati, le famiglie e i giovani – conclude Francesco Della Corte – Anche se il Tar ha già dichiarato l’inconsistenza e la pretestuosità del ricorso, mi aspetterei che il candidato sindaco del Pd, Davide Ranalli, si dissociasse pubblicamente dall’iniziativa dei suoi alleati. 

Ma temo che non sarà così, evidenziando ancora di più la continuità del giovane Ranalli con un vecchio modo di fare politica che non ci appartiene e di cui Lugo non ha davvero bisogno”.

Francesco Della Corte 

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