
Alma Rivola (1956), figlia del noto costruttore di bici da corsa Giovanni Rivola (1925 – 1996) e di Rosa Melandri (1927 – 2013), nata e residente a Massa Lombarda, è stata impegnata per diversi anni nella comunità cattolica massese; nella seconda metà degli anni Novanta ha gestito una associazione di ginnastica artistica locale con altre donne massesi socialmente attive. Da qualche anno l’impegno ha assunto una connotazione prettamente politica che si è particolarmente espressa nella partecipazione alle battaglie per la tutela dei beni comuni. Coniugata con due figli, assistente sociale con corso di studi quadriennale, ha diverse esperienze lavorative in campo sociale e culturale. Appassionata di teatro e cinema, è attualmente responsabile dei servizi culturali del Comune di Castel Bolognese.
Chi siamo
Siamo donne e uomini provenienti da esperienze diverse di carattere formativo e politico, di impegno sociale, culturale e religioso, dove lo stato di credente e non credente non è un ostacolo per il confronto reciproco. Desideriamo dare un governo alla città di Massa Lombarda che attui una fattiva partecipazione democratica alla gestione del bene pubblico, un programma alternativo che difende la parte debole e svantaggiata della società, contro la devastazione ambientale e per la tutela, valorizzazione e riappropriazione dei beni comuni quali beni essenziali alla vita. Una città comune e condivisa dove la giustizia sociale si sposa con la giustizia ambientale e il cui orizzonte è inevitabilmente il bene di tutti, a partire dagli ultimi.
Avendo sempre presente quanto si muove in ambito globale, europeo e nazionale e i pesanti vincoli imposti dall’Europa con il pareggio di bilancio in Costituzione, i drastici tagli lineari e il patto di stabilità, riteniamo essenziale invertire questo percorso che sta strangolando gli enti locali costretti a svendere i propri patrimoni, beni e servizi, a cedere sovranità, a ridurre drasticamente la democrazia e a trasformarsi in esattori per conto del governo.
Unione dei Comuni
Crediamo che l’Unione dei Comuni debba essere uno strumento per valorizzare le potenzialità dei territori, senza compromettere l’autonomia dei singoli enti locali, con trasparenza delle decisioni e possibilità di partecipazione effettiva dei cittadini.
Come già avviene per l’Unione, riteniamo che la partecipazione di rappresentanti del comune ad organismi di secondo livello, aziende ed enti partecipati, debba avvenire senza alcun tipo di compenso.
1. I beni comuni
Acqua – affidamento della gestione del Servizio idrico integrato ad un Ente consortile di diritto pubblico, costituito dai comuni, con la gestione a democrazia partecipata / no ad Hera S.p.A.
Rifiuti – gestione locale della raccolta dei rifiuti nell’ottica dei rifiuti zero. Coerentemente con questo principio siamo contrari all’insediamento del Matrix a Conselice / no ad Hera S.p.A.
Comunità dell’Energia – realizzazione dell’autosufficienza energetica da fonti rinnovabili e finalizzata all’autoconsumo per un’economia emissioni zero di CO2.
Territorio sostenibile – riqualificazione del centro storico e delle piazze Ricci e Mazzini, completamento del parco urbano che collega Massa Lombarda a Fruges, riesame dell’area industriale Selice 2000 per una sua riduzione / stop all’attività di speculazione e di cementificazione della terra.
Mobilità sostenibile – incentivazione del trasporto pubblico ferroviario e su gomma con l’impiego di motori e combustibili che riducano consumi ed emissioni per collegare i comuni dell’Unione, della provincia e il territorio imolese; sistema di mobilità ciclo-pedonale nel territorio dell’Unione.
Distretto di economia solidale (DES) – attivazione locale del Gruppo di Acquisto Solidale (GAS) e adesione al DES quale laboratorio per valorizzare le risorse locali e produrre ricchezza in condizioni di sostenibilità ecologica e sociale.
2. I diritti individuali civili, economici sociali e culturali
Istituzione del registro amministrativo delle unioni civili basate sul vincolo affettivo e del registro del Testamento biologico o Dichiarazione anticipata di volontà.
Salute – salvaguardia del presidio ospedaliero di Lugo, dopo aver contestato l’Ausl della Romagna diventata legge da gennaio 2014 – no ai tagli di posti letto e di servizi.
Servizi educativi – valorizzazione dei servizi educativi da 0 a 6 anni ripristinando forme di gestione che prevedano assunzione diretta del personale anche nell’ottica del suo giusto riconoscimento e dell’equa retribuzione / no alle esternalizzazioni dei servizi.
Istruzione – creazione di un nuovo polo scolastico a Massa Lombarda (primaria e secondaria di primo grado) con edifici funzionali, moderni e adeguati dal punto di vista sismico ed energetico.
Assistenza – monitoraggio costante delle situazioni di disagio economico per una risposta equa e adeguata ai bisogni primari.
Cultura / creazione di uno spazio dedicato al cinema di qualità e allo spettacolo dal vivo in un contesto di continuità di programmazione; cultura come bene comune che deve qualificare ogni azione dell’ente locale.
Sport – indirizzo delle risorse sull’attività giovanile e la pratica sportiva di base, valorizzazione del ruolo della consulta sportiva, di una possibile polisportiva, riqualificazione della cittadella dello sport.
Lavoro – promozione e/o sostegno di imprese virtuose che creano posti di lavoro nel rispetto dell’ambiente; servizi locali con gestione diretta del relativo personale; contrapposizione verso possibili delocalizzazioni da parte di imprese del territorio.
3. I giovani e gli anziani: due realtà da privilegiare
Giovani – ripensamento del Progetto JYL Centro Giovani come un’opportunità, un luogo di progetti, di idee, di cultura, di esperienza; riattivazione del Forum dei giovani e dell’Informagiovani dell’Unione dei comuni, ripristino dell’Ufficio Politiche giovanili dell’Unione all’interno del Centro Giovani, unico attivo nella Bassa Romagna;
Anziani – revisione dell’Azienda pubblica di Servizi alla Persona (ASP) e assunzione diretta del personale per la gestione dei servizi per anziani; potenziamento dei servizi residenziali temporanei di convalescenza / no all’appalto della casa protetta prevista dalle norme regionali sull’accreditamento.
4. Crisi migratoria
Occorre contrastare le ingiustizie della globalizzazione e le politiche di guerra come principali cause di abbandono della terra d’origine ed impedire lo sfruttamento dei migranti come manodopera a basso costo nei luoghi di arrivo. Riteniamo che ogni persona debba essere rispettata e accolta promuovendo la coesione sociale e la cultura dell’integrazione quali prioritarie azioni di prevenzione di ogni forma e livello di disagio; attueremo pertanto percorsi culturali e iniziative di vicinanza per abbattere la paura del diverso e favorire l’arricchimento reciproco. Aderiamo alla Carta di Lampedusa che afferma la necessità di riconoscere la cittadinanza europea basata sullo ius soli, cioè sulla residenza e non più sull’appartenenza nazionale.
5. Sicurezza sociale e legalità giusta
Il bisogno di sicurezza dei cittadini, spesso strumentalizzato, è amplificato dall’attuale situazione di crisi sociale ed economica che aumenta le disuguaglianze e crea una insicurezza generalizzata.
Riteniamo che a livello locale, tenendo presenti i limiti imposti dal quadro normativo, si debba operare nell’ottica della prevenzione, della coesione e dell’aiuto reciproco per perseguire una legalità giusta i cui elementi basilari sono la responsabilità individuale e la giustizia sociale. Occorre esercitare un’attenzione costante per rilevare le criticità che minano la sicurezza di tutti, raccordarsi con gli istituti preposti per favorire il controllo del territorio e per attivare, in caso di necessità, il pronto intervento (progetto di sala operativa unificata dell’Unione dei comuni).
6. Una Città comune, etica e in movimento
Nella piena adesione alla nostra Costituzione che intendiamo difendere dai vari tentativi di cambiamento in senso autoritario, Città comune si impegna eticamente a realizzare e a difendere durante il proprio mandato i principi di trasparenza, onestà, imparzialità, giustizia e legalità, ad ascoltare le istanze di cittadini, gruppi e movimenti in sintonia con i principi suindicati e a muoversi, anche in ambiti territoriali più ampi, per offrire risposte adeguate con il metodo della democrazia partecipata che preveda l’espressione di voto da parte dei cittadini.