Tre preferenze per i parlamentari europei


Nella scheda per le elezioni europee si “devono” esprimere tre preferenze, anche per europee con la differenza di genere, o due donne e un uomo o due uomini e una donna.


Per le preferenze alle comunali, che devono essere due, una donna e un uomo.


Ovviamente non si devono, ma si possono, ma a me piace dire che si deve.

Da sempre purtroppo si deve registrare il triste fenomeno che la percentuale di chi usa tutto il loro potere costituzionale in democrazia, la scelta di a chi delegare la gestione della “loro cosa”, della Cosa Pubblica,  sia bassa.

Tantissimi, sin dal dopoguerra, “dimenticano” di esprimere le preferenze, limitandosi alla scelta del partito o della Lista Civica.

Eppure sono gli uomini che danno gambe alle idee.

Solo per fare un esempio a caso, quante volte si è sentito dire da tangentopoli in poi, e in questi ultimi mesi, di nuovo più che mai, da dirigenti di partito che le mele marce ci sono dappertutto, che ci sono “anche” politici onesti.

Come rinunciare allora ad informarsi, sicuramente più facile per le comunali molto meno per le europee, ma comunque da farsi, per scegliere noi le donne o gli uomini tra i candidati?

Lascia perplessi che in queste settimane, ormai a pochi giorni dal voto, sia completamente assente l’informazione dei partiti sulle europee, sui loro candidati.


Cosa aspettano, almeno i partiti maggiori, il PD, Forza Italia, il M5S, a farci conoscere la lista dei candidati della nostra Circoscrizione Nord Est nella quale scegliere?

Troppo presi dal ricerca del potere locale? Troppo preoccupati, com’è sempre stato che tentando di dare le preferenze ci si sbagli e si rischi l’annullamento della scheda, che è bene semplificare raccomandando di mettere solo una croce sul proprio partito?

Tra l’altro così facendo, ancora una volta sulla scelta delle persone continuano a decidere loro, con il voto automatico al candidato sindaco (guai a parlare di voto disgiunto, è un tabù) e nelle europee con il vantaggio per i capi lista, appunto scelti dai dirigenti.

Per le elezioni europee si devono dare tre preferenze.


Arrigo Antonellini

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