
Negli ultimi anni, nelle palestre si sente spesso parlare di Allenamento funzionale e nelle stesse si vedono aree separate, dove a dettar legge non è più il macchinario esteticamente bello e costoso, ma un ambiente più “spartano” dove poter far esercizi a corpo libero e/o con attrezzi completamente diversi ( Fittball, kettlebell, jump rope, trx, ecc…).

L’allenamento funzionale ha origine da protocolli appartenenti al passato e successivamente sviluppati e migliorati dalle più recenti conoscenze e metodologie di allenamento. La sua ritrovata applicazione è nata dalle necessità applicative delle forze militari alle quali sono decisamente richieste competenze fisiche a 360°.
Per meglio comprendere il concetto di Functional training occorre pensare ai movimenti primordiali che l’uomo primitivo acquisiva e praticava per la necessità quotidiana prima dell’avvento della civilizzazione contemporanea, come correre saltare o arrampicarsi (gesti che ora invece appartengono al nostro quotidiano solo in forma di hobby o sport).
Il punto fondamentale è che il corpo umano interagisce con l’ambiente circostante, da qui la necessità moderna di riappropriarsi dei movimenti naturali soprattutto in risposta all’impigrimento fisico che la vita moderna ci sta via via garantendo.
Un movimento si definisce “funzionale” quando rispecchia i gesti della vita quotidiana, movimenti naturali realizzati grazie alla contrazione sinergica di più gruppi muscolari. Sono movimenti che usano i grossi locomotori del corpo da cui la contrazione diffusa parte dal centro del corpo e si irradia verso l’esterno. Da qui la differenza che separa la metodologia di allenamento definita “classica” della sala pesi dove la tendenza è quella di settorializzare il corpo in diversi distretti muscolari e farli lavorare quindi separatamente e lo stile funzionale che per quanto antichissimo viene oggi proposto come la grande novità dove invece il corpo viene giustamente identificato come una singola unità e mossa nella sua interezza.
Riflettendo, nella nostra vita quotidiana non esiste isolamento muscolare tipico della sala attrezzi, qualsiasi cosa facciamo, dal semplice camminare all’alzata di qualche oggetto, dalla trazione al salto richiedono movimenti permessi da una sinergia muscolare.
Lo scopo di un allenamento strutturato su base funzionale è sviluppare un corpo bello, armonico e forte al contempo, tramite esercizi che richiamano le funzioni base per cui è nato ed atto a compiere.
Al contempo svolge un ruolo preventivo contro gli infortuni e l’invecchiamento in quanto si basa sul controllo del movimento, migliora la capacità coordinativa e migliora la stabilità della cintura addominale.
Riacquistate la consapevolezza del proprio corpo per tornare ai massimi livelli di efficienza fisica e concretezza operativa.
Con questo non sono qui a dire che il functional training sia superiore all’allenamento “tradizionale” in sala pesi in quanto come già detto sono due cose diverse che lavorano in modo diverso attraverso strumenti diversi.
Gli stessi punti di forza dell’una rappresentano i punti deboli dell’altra ma è vero anche il contrario.
Lasciate che vi spieghi: E’ sicuramente vero che trattare il corpo come una “macchina” unica che si muove in perfetta e naturale armonia sia la cosa più fisiologica ma è anche vero che per farlo dobbiamo essere assolutamente in salute e privi di acciacchi e dolori, diversamente viene ad essere decisamente più intelligente “isolare” i vari distretti muscolari per ricevere un allenamento assolutamente sicuro e conforme all’obbiettivo specifico che ci si propone.
Il requisito costantemente necessario è la scelta del proprio obiettivo (scelta che compete esclusivamente alla singola persona) e di conseguenza il rispettivo strumento maggiormente idoneo a raggiungerlo attraverso la guida attenta e costante di professionisti del settore.