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L’ultimo “incontro” promosso da Tavolo dei Cattolici, Acli e NDM |
In molti le aspettavano con ansia e finalmente sono arrivate: sono le pagelline elettorali, che ognuno dovrebbe leggersi e rileggersi, per distendersi o per riflettere. Cominciamo col dire che il solo fatto di essersi candidati, attesta molta stima verso gli otto “ sciagurati “ che si sono sfidati senza mai risparmiarsi critiche e proclami; quindi onore e gloria a tutti.Coppola Domenico (Movimento 5 Stelle)
POSITIVO: ha avuto molto coraggio nell’ affrontare temi talvolta difficili e compromettenti; nei vari incontri e dibattiti ha sempre permesso le domande del pubblico o degli insidiosi reporter, senza mai tentare di scappare dall’ approfondimento; nonostante il cognome, non proprio “ romagnolo “, ci mette la faccia e a testa alta continua il suo percorso, sempre in salita.
NEGATIVO: nonostante abbia sempre dichiarato di aver studiato marketing pare non applicarlo nel migliore dei modi; sbaglia clamorosamente e ripetutamente la programmazione di incontri importanti (in concomitanza col Palio, sfidando una delle poche tradizioni nostrane); esordisce con progetti per rilanciare il centro che in realtà hanno terrorizzato chi in centro ci lavora (copertura totale del Pavaglione con cupola di vetro !!??); pecca di presunzione dall’ inizio alla fine e le urne lo puniscono, come i più attenti già sapevano, totalizzando un risultato deludente, al di sotto della performance nazionale, quasi dimezzandola.
DICE SEMPRE: “ grazie alla mia formazione umanistica “, “ i miei studi di marketing “, “ ora vi spiego “, “ io farò “.
Donati Donatella (Forza Italia)
POSITIVO: ha creduto sempre in quella bandiera e non l’ ha mai mollata, difendendo il suo credo e “ destreggiandosi “ tra i rivali, ha sempre detto le cose in faccia (a volte con un po’ d’ arroganza caratteriale) e non s’è mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno; non si è fatta zittire nemmeno gli ultimi giorni dai manager della sanità privata, difendendo i suoi ragionamenti: un tank, nel deserto.
NEGATIVO: un po’ troppo accentratrice, ha lasciato troppo poco spazio al gruppo (che però forse non esisteva più), non capendo che da soli non si va da nessuna parte, soprattutto quando il “marchio del partito che tira “ non è più quello dove si milita; infine, una promozione insufficiente e non capillare, non ha permesso di raggiungere quell’elettorato che forse, o con certezza, si è trovato spaesato.
DICE SEMPRE: “ragazzi“, anche davanti a platee istituzionali (questo vizio bersaniano ce l’ ha da anni).
Manzoni Gian Ruggero (Lugo Per Noi)
POSITIVO: non è scontato che chi vive d’arte e cultura ci metta la faccia per mettersi contro un sistema, lui l’ ha fatto coi suoi modi e coi suoi tempi, ostinato nell’ostinarsi a resistere; ha sempre tirato fuori questioni “scomodine“ che però si son sempre rivelate abbastanza fondate; non è mai stato zitto, talvolta sbagliando nei toni, e spesso ha zittito gli altri, con poche e mirate parole: un cecchino moderno.
NEGATIVO: è partito troppo presto e si è fermato troppo presto, evidentemente non conosce i ritmi ciclistici di queste faide politiche, e se le energie ti mancano sul finale, si rischia che chi è in scia passi davanti; alleandosi coi pentastellati ha seguito la tendenza dell’elencare le criticità, creando forse paura in chi poi deve votare; molto tempo sui social network sacrificando quello in mezzo ai lughesi.
DICE SEMPRE: “signori siamo in default “, “il monumento al nulla“ (ma è il tono della voce che è particolarissimo, quasi poesia).
Marchiani Luca (Lugo Mi Piace)
POSITIVO: era l’ unico che credeva e professava certi valori di destra, tanto di moda oggi, senza mai girarci troppo intorno, ci ha messo la faccia e il “ pollice “, ha studiato ed indagato su cosa non capiva traendo le proprie conclusioni (giuste o sbagliate) ed ha fatto vari esposti, sicuramente destabilizzanti; davanti agli imprenditori di Confindustria ha detto tranquillamente di occuparsi più della classe operaia che di loro e infine (medaglia al valore civile) ha anche “ sventato “ una rissa.
NEGATIVO: scarsa presenza sul territorio, poca comunicazione, come molti è arrivato sul finale senza fiato, ma così è più difficile farsi ascoltare; pochi progetti reali e, sdrammatizzando, trascura un po’ il look, andando all’incontro di Confindustria in t-shirt e scarpa da ginnastica quando anche il fonico era in “gessato blu “ (tranne che non si speri che ci siano solo i manager di Nike e Adidas).
DICE SEMPRE: “noi vogliamo un referendum“, “io fino ad alcuni anni fa Lugo non sapevo nemmeno dove fosse “.
Ranalli Davide (PD, SEL, IDV, Prospettiva 2030)
POSITIVO: nonostante sia giovane e sia stato il bersaglio di tutti, si è sempre difeso dignitosamente, ha girato per mesi ovunque ed ha cercato l’appoggio di tutti, spesso trovandolo; ha preso le distanze da certi veterani della Rocca apostrofandoli come meritavano, si è rimboccato le maniche quando ha visto che lo sfidante più anziano era temibile, ed ha pianto quando era necessario farlo, perché solo per gli stupidi il pianto è debolezza: spesso è solo ed esclusivamente gioia e passione. Lo davano tutti per spacciato, invece ha rischiato di vincere al primo turno, certamente sulla forte spinta renziana, ma la faccia era la sua, e se con quella ha preso “gli schiaffi“ è giusto che con quella rida in faccia a un po’ di gufi e avvoltoi.
NEGATIVO: negli incontri e nelle presentazioni importanti non ha mai permesso le domande dalla platea, forse credendole ostili; ha sempre promesso il rinnovamento, poi però in lista ci sono nomi vintage e la componente renziana, a guardar le preferenze, non emerge; non si rappresenta la gioventù con “L’ Unità“ sottobraccio (Renzi ha un tablet), e soprattutto le tre liste di coalizione hanno numericamente dimostrato di non rappresentare “valori“, “giovani” ed “ ecologia “: preoccupante questo, da tapiro. Infine, non si rinuncia all’incontro ecologico importantissimo per una salsicciata; una mezza “porcata“, alla brace.
DICE SEMPRE: “al fondo di tutto“, “da far tremare le vene ai polsi“, … altre citazioni di Renzi, “ ranallizzate“ in versione pop.
Serantoni Gabriele (Verdi)
POSITIVO: sono anni e anni che loro si battono per l’ambiente senza mai scendere a compromessi, dedicano il loro tempo a battaglie etiche e raccolte firme, ci credono e lo dimostrano sempre.
NEGATIVO: sono anni e anni che loro si battono per l’ ambiente senza mai scendere a compromessi, dedicano il loro tempo a battaglie etiche e raccolte firme, ci credono e lo dimostrano sempre. Non è un errore di trascrizione; forse il fatto che in anni e anni non ci si sia mai evoluti, mai cercando di allargare i propri confini a chi non “pensa solo al verde“, ha fatto sì che il buon proposito non sia recepito dalla gente che, soprattutto in tempo di crisi, cerca risposte più pratiche; analogo discorso per l’ ospedale, va benissimo raccogliere firme su firme, poi però bisogna proporre e fare; i Verdi sono una risorsa per tutti, soprattutto se si collaborasse di più perché l’ambiente non rimanga una nicchia per nostalgici.
DICE SEMPRE: “ praticamente “.
Valgimigli Secondo (Rifondazione Comunista)
POSITIVO: si stacca dai potenti del PD per correre da solo e dimostrare che la sinistra a Lugo c è e sono loro, rischiando anche la delega in Provincia; si è sempre dichiarato un politico per passione e non di professione: in effetti fa il casellante autostradale ed anche per questo forse sa bene “quali siano le corsie preferenziali“. In squadra mette gente rispettabilissima e, come dice sempre, senza conflitto d’interessi. Con la sua Fiat 500 rosso vivo, è sicuramente uno dei più simpatici e a cui un sorriso ed una stretta di mano non si nega mai.
NEGATIVO: forse è lui il vero vincitore; col PD al ballottaggio è probabile, ma non è certo, che “quelle richieste“ di alcuni mesi fa, subito respinte dai renziani, ora vengano accettate e quindi Rifondazione avrà vinto: però forse gli elettori, votandoli, volevano qualcuno all’opposizione, e così non sarà; su moltissimi temi sempre e solo le solite ideologie, che la gente attualmente sembra non gradire.
DICE SEMPRE: “ a prescindere “.
Verlicchi Silvano ( Per La Buona Politica, Lugo Popolare, Lugo Libera)
POSITIVO: nonostante l’età decide di giocarsi questo arduo match; parte molto tempo prima, diventa favoritissimo, poi “ esagerando “ fa si che gli avversari si rafforzino e quindi retrocede, prima secondo, poi terzo, addirittura rischiando il quarto posto; si è sempre fatto vedere nelle piazze dove gli avversari lo contestavano; cerca un duello nel feudo rosso col vero sfidante, non gli viene concesso e allora mira al duello delle urne di giugno ottenendolo; da esperto sa dove può e dove vuole arrivare e ci arriva, in tutti i modi e “a tutti i costi“: la politica del fare, l’ ha detto e lo ha fatto, li ha mandati al ballottaggio dopo 70 anni di egemonia.
NEGATIVO: ha monopolizzato l’assetto civico della politica, impossibile quest’ anno competere (per dei civici “normodotati“) con la loro impostazione manageriale; tardivo il distacco con le vecchie esperienze lavorative e “sgradevole“ l’ aver permesso recentemente che due suoi esponenti, importanti esponenti, ponessero due quesiti nell’incontro tra candidati, organizzato da Confindustria a Lugo. Ogni tanto confonde LUGOCENTRISMO con L’EGOCENTRISMO, dichiarandosi per il rinnovamento ma avendo rispolverato, come altri, qualche nome vintage: è vero anche che il vintage si differenzia dal “vecchio “ per il proprio valore.
DICE SEMPRE: “la sovranità è di chi vota e non di chi viene votato“ , “i voti si contano e non si pesano“
Dunque, finora nessun promosso, anzi tutti bocciati, tranne Davide Ranalli e Silvano Verlicchi che rimandiamo all’esame di giugno; infine un bel 10 in condotta a tutto l’ elettorato lughese che ha sempre partecipato agli incontri ed ai dibattiti proposti in questi mesi, dimostrando di esser “affamati“ della cosa pubblica e volerne sapere di più, perché chi si informa sta già facendo qualcosa per sé e per la comunità.
Magari se qualcuno volesse organizzare un bel “face to face“ all’americana, sul luminoso monumento di Baracca.. si riempirebbe la piazza, si scalderebbe la serata ma soprattutto, si farebbe la Politica, con la p maiuscola.
DINO SCOMO