
Renzi ha davvero cambiato, finalmente, tutto il vecchio tram tram della vita politica italiana.
Ricordate che sino a poco fa, dopo le elezioni avevano vinto tutti?
Il primo punto di svolta, su questo, è stata la sconfitta di Renzi alle Primarie contro Bersani, contro tutto l’apparato del vecchio Pd, il partito nuovo che nacque vecchio per il prevalere nella fase costituente del gruppo dirigente dei DS, nessuno dei quali fece quel passo indietro che la nascita di un nuovo partito evidentemente richiedeva.
Il discorso di Renzi dopo la sua sconfitta andrebbe riletto: una capolavoro di onestà politica.
Quella sconfitta di Renzi di allora di cui Ranalli fu, per la sua parte non poi così modesta visto il numero dei votanti e le percentuali di Bersani nella Bassa Romagna Rossa, artefice e felice vincitore.
Quella sconfitta di allora di Renzi che riportò Berlusconi al governo
Poi i contenuti della riforma elettorale di Renzi progettata in modo che dopo il voto sia chiaro a tutti chi ha vinto.
Per merito di Renzi (uno dei tanti) ora i commenti dei perdenti è cambiato. Non si tenta più di dire di non aver perso.
Ora l’attenuante è abbiamo sbagliato la comunicazione, c’è stato un difetto di comunicazione.
Nemmeno il M5S ha derogato a questa nuova regola, “abbiamo perso per un difetto di comunicazione”.
Dunque tutti concordi ora nel dire che sono i media a decidere chi vince, è la qualità dell’informazione a decidere gli esiti elettorali.
Beh già qualcuno tempo fa ha parlato di Quarto Potere, già qualcuno vent’anni fa ha preso il potere in Italia “occupando” l’informazione:.
Bello per noi, per noi di PavaglioneLugo net con i nostri 4.000 contatti, che siamo stati e siamo la tribuna elettorale della Bassa Romagna nel voto del 25 maggio e lo saremo per il ballottaggio dell’8 giugno, grandi onori….e oneri.
Sugli oneri nessun dubbio visto che stiamo lavorando 15 ore al giorno, ma è anche l’occasione per ribadire ancora una volta, alla vigilia del voto decisivo dell’8 giugno, un dato.
La comunicazione di Ranalli e di Verlicchi da qui all’8 giugno, esattamente così com’è stato prima del 25 maggio, sarà esattamente quella che loro stessi decideranno sia.
Arrigo Antonellini