Interrompere un’egemonia della sinistra che si perpetua da quasi 70 anni
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L’ass. Fiorini |
In campagna elettorale abbiamo già evidenziato le ragioni, di carattere politico programmatico e le differenze di competenze e credibilità tra Verlicchi e Ranalli, per le quali è auspicabile che i cittadini lughesi, l’8 giugno, colgano l’occasione storica per un cambiamento nel governo della città, interrompendo un’egemonia della sinistra che si perpetua da quasi 70 anni. C’è almeno un’altra ragione per cui questo cambiamento è necessario.
Quando un’organizzazione (pubblica o privata che sia) non ha lo stimolo dell’alternanza o della concorrenza, tende a trascurare il rispetto dei regolamenti, ridurre la trasparenza, perdere efficienza.
Ciò si coglie in maniera evidente da come sono gestiti alcuni aspetti, forse secondari ma significativi nell’approccio, dell’attività amministrativa.
Un esempio concreto: abbiamo chiesto, come lista civica per la Buona Politica all’Ufficio Decentramento, i verbali delle sedute della Consulta di Voltana che, nonostante si sbandieri la trasparenza ed il coinvolgimento dei cittadini, sono disponibili solo pagando significativi diritti di segreteria.
Fra le competenze previste dal Regolamento dei Consigli del Decentramento, c’è l’obbligo per il Presidente (art 15, art 18) di redigere annualmente un rapporto scritto, da inviare al Sindaco, sul lavoro svolto dalla Circoscrizione che evidenzi le attività effettuate, i bisogni espressi dalla popolazione e le priorità da seguire .
Ebbene questo obbligo non è stato assolto, e già questo costituisce una irregolarità di rilievo, ma la cosa più sorprendente è la valutazione in merito dell’Assessore Fiorini la quale, nella lettera di accompagnamento dei verbali scrive : “..in riferimento alla relazione annuale prevista all’art.15 del Reg.to delle Consulte, La informo che la stessa è stata nei fatti superata da una modalità di rapporto e confronto più frequente, precisa e puntuale; è prassi che il verbale di ogni seduta contenga segnalazioni, richieste e promemoria e che, anche attraverso l’utilizzo di strumenti informatici, sia pressoché quotidiano il rapporto tra presidenti e consiglieri da un lato e amministratori e uffici comunali dall’altro.”
Ma come? L’Assessore invece di richiamare il Presidente della Circoscrizione al rispetto del regolamento vigente, approva ed avalla una prassi irregolare?
Se ritiene che sia più funzionale una procedura diversa vada in Consiglio Comunale e proponga la modifica del Regolamento. In un’organizzazione normale si opera in questo modo perché il rigore nel rispetto delle procedure è garanzia di correttezza e trasparenza.
I nostri Amministratori invece queste cose le gestiscono in maniera più “informale”; tradotto dal politichese l’affermazione dell’Assessore si può declinare in questo modo : abbiamo fatto le cose in famiglia, tanto siamo sempre noi!.
Non so se ci siano altre situazioni di questo genere , in ogni caso evidenziano un approccio alla gestione della cosa pubblica per lo meno discutibile; la prospettiva di un’alternanza determinerebbe un minor senso di impunità ed una maggior attenzione al rispetto delle regole.
Bruno Pelloni (portavoce lista civica per la Buona Politica)