Fermiamo la guerra a Gaza

Lo chiede il “Comune della Bassa Romagna”


L’ordine del Giorno  approvato all’unanimità dal Consiglio dell’Unione

Il Consiglio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna

preoccupato per il persistente dilagare di guerre e conflitti violenti in numerose

aree del pianeta, a partire dal Mediterraneo, dal Medio Oriente e dall’Africa;

vista l’importante iniziativa assunta dal Consiglio Diritti Umani dell’Onu tesa a

predisporre una Dichiarazione delle Nazioni Unite sul Diritto alla Pace quale

diritto fondamentale della persona e dei popoli;

determinato a far sì che la ricorrenza del 100° anniversario dello scoppio della

prima guerra mondiale stimoli l’avvio di una capillare mobilitazione per cancellare

il funesto diritto degli stati di fare la guerra (ius ad bellum) e inaugurare l’era del

diritto alla pace (ius ad pacem);

convinto che il disarmo, lo sviluppo umano e la cooperazione internazionale sono

indispensabili per affrontare l’attuale crisi economica nel rispetto dei principi della

giustizia sociale e dell’interdipendenza e indivisibilità di tutti i diritti umani:

economici, sociali, civili, politici, culturali;

particolarmente preoccupato anche per le recenti evoluzioni dello scontro in

Ucraina;

di fronte alla nuova escalation di violenza a Gaza e in Israele che sta causando

migliaia di morti e migliaia di feriti tra le popolazioni civili;

ricordando che la Striscia di Gaza da quasi dieci anni è una sorta di prigione a cielo

aperto dove sopravvivono in condizioni disumane oltre un milione e

settecentomila persone in gran parte bambini e donne;

estremamente preoccupato per le drammatiche conseguenze di questa nuova

guerra, per il protrarsi da decenni di un conflitto che ha prodotto tante ferite

difficili da rimarginare, per i violenti conflitti in corso in tutto il Medio Oriente e

nel Mediterraneo;

ricordando che la pace è un diritto umano fondamentale della persona e dei popoli

che deve essere riconosciuto e attuato a tutti i livelli;

CHIEDE

all’Italia, all’Unione Europea e all’Onu di agire con determinazione, efficacia e

lungimiranza per:

1. imporre l’immediato cessate il fuoco;

2. proteggere la popolazione della striscia di Gaza (anche assicurandogli la

possibilità di trovare rifugio in altri paesi) e inviare tutti gli aiuti necessari per

soccorrere i feriti e assistere i civili;

3. dispiegare una forza d’interposizione internazionale dell’Onu nella Striscia di

Gaza con un reale coinvolgimento dell’Unione Europea;

4. definire un piano per mettere fine a ogni forma di violenza e all’occupazione

militare e giungere a un accordo di pace giusto e duraturo basato sulle risoluzioni

delle Nazioni Unite e sul principio “Due stati per due popoli: stessa dignità, stessi

diritti, stessa sicurezza”.

Inoltre il Consiglio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna

ricordando l’invito di Papa Francesco a trovare “il coraggio di compiere gesti

concreti per costruire la pace”;

ricordando che Comuni, Province e Regioni possono contribuire ad alleviare le

sofferenze delle vittime innocenti del conflitto, a difendere i diritti umani, a

promuovere il riconoscimento, il dialogo e la comprensione reciproca, a ricostruire

la fiducia e la speranza nella pace, a sostenere i palestinesi e gli israeliani che

stanno lavorando per la pace e la riconciliazione tra i due popoli, a sollecitare

l’impegno politico dell’Unione Europea e dei suoi membri;

ricordando le numerose iniziative di solidarietà, cooperazione e diplomazia delle

città realizzate, sull’esempio di Giorgio La Pira, dal Coordinamento nazionale degli

Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, a livello nazionale, in Medio Oriente e in

Europa;

decide di

a) aderire al Programma nazionale “100 città per la pace in Medio Oriente” e alla

Rete Europea degli Enti Locali per la pace in Medio Oriente in modo che l’azione

sia sempre più efficace, continua, strutturata e coordinata, a livello nazionale ed

europeo;

b) aderire e organizzare la partecipazione alla Marcia Perugia-Assisi per la pace e

la fraternità del 19 ottobre 2014;

c) aderire al progetto “Natale di pace a Betlemme” che prevede l’organizzazione di

una Missione di pace in Medio Oriente che si svolgerà dal 20 al 27 dicembre 2014

con una delegazione composta dai rappresentanti di 100 città italiane.



Una goccia nel mare, anche se quantomeno doverosa, la “forza” del documento rispetto alla fine del dramma, due le gocce se fosse partito da un Comune di centomila abitanti, sempre praticamente inutili ma due sono sempre meglio di una…

ana

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