Il rincaro dei biglietti ferroviari

Paradossale e incoerente per scoraggiare l’uso delle auto private


Il bonus di 80 euro nella busta paga mensile è già largamente impegnato per far fronte ad una serie inasprimenti fiscali di competenza degli enti locali, quali, ad esempio, tributi, imposte e balzelli di ogni sorta: Tari, Tasi, Tares, Iuc, imposta di soggiorno, imposta sulle assicurazioni Rc auto, quest’ultima a favore delle moribonde province, e altri acronimi che nascondono più o meno velatamente un’ azione vessatoria e iniqua nei confronti dei cittadini.



Come non bastasse, F.e.r. , vale a dire la società che gestire la rete ferroviaria di proprietà regionale ha annunciato all’ultimo momento un incremento dei costi dei biglietti di viaggio a decorrere dal primo giorno di agosto. 


Si tratta di un atto di grande attenzione nei confronti delle famiglie e in particolare dei pendolari, soprattutto in questo momento di crisi, costretti ancora una volta a stringere la cinghia per un sistema impositivo generale di tassazione divenuto oramai intollerabile e al limite di ogni ragionevole sopportazione. 

Oltretutto aumentano i titoli di viaggio a fronte di un servizio e di un comfort assolutamente basso e non in grado di fornire risposte adeguate alla crescente domanda. 

Appare poi paradossale e incoerente come da un lato si voglia scoraggiare l’uso delle auto private, ma dall’altra la società Ferrovie Emilia Romagna con l’occulta regia della Regione, non compie scelte mirate tese a garantire un servizio adeguato su rotaia. 

Anzi, in molti casi, si arriva addirittura a sopprimere corse, a non garantire il rispetto della puntualità degli arrivi e delle partenze, a non rari guasti alle motrici, sino ad arrivare a livelli di pulizia e di comfort spesso ai limiti della decenza.

Insomma mi pare non si giustifichi alcun aumento a fronte dei requisiti indispensabili richiesti a cominciare, come già detto, dalla puntualità, affidabilità, standard minimi di quantità e qualità dei servizi, manutenzione, pulizia e comfort che richiederebbe un netto miglioramento oltre ad una più cogente applicazione del contratto di servizio con l’applicazione di penali nei casi di mancato raggiungimento dei livelli previsti e assegnati.

Si confida, dunque sul progressivo miglioramento dell’ offerta evitando che gli oneri necessari per la realizzazione degli obiettivi di miglioramento dei servizi siano sempre a carico dei cittadini. 


Gianfranco Spadoni
Consigliere provinciale Udc
 

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