
Quello che si è svolto martedì 29 luglio era il secondo consiglio comunale dell’ era Ranalli: lui c’ era, c’ erano tutti i consiglieri tutta la Giunta ma questa volta pochissimo pubblico, l’entusiasmo civico è già finito.

Molti, forse troppi, i punti in scaletta e così la seduta si è prolungata oltre l’una di notte, con tanto di breve sospensione per permettere a quasi tutti di spostare le proprie auto dal parcheggio della piazza che ospita il consueto mercato, poiché tutte potenzialmente sanzionabili e rimovibili dalla pattuglia dei vigili.
Si è subito passati all’ elezione, in seconda tornata, del Presidente del Consiglio Comunale: Fausto Cavina, consigliere anziano, che ha voluto omaggiare tutte le donne presenti con un fiore, dedicando tale gesto simbolico a tutte quelle donne nel mondo alle quali è proibito, per motivi politici, religiosi e di natura varia, di dedicarsi attivamente alla società civile.
Ora invece si entra nei temi più scottanti della serata, il primo che crea attimi di tensione tra il veterano Verlicchi, capogruppo Per La Buona Politica, ed il giovane e tenue – finora – Baldini, capogruppo PD: il ritardo, presunto e ipotizzato, della nomina delle Consulte.
Dopo alcuni tecnicismi su variazioni di bilancio e comunicazioni in merito al programma triennale dei lavori pubblici, finalmente si arriva ai 2 punti più interessanti ed attuali: la TA.RI., modifica al regolamento e rideterminazione delle tariffe.
La contromossa PD, per voce del capogruppo Baldini, è stata quella di “chiedere cortesemente” – anche se di “cortesi” c’è solo il ricordo – il ritiro degli emendamenti in cambio della presentazione di un nuovo testo, emendato da loro stessi, da poter – magari – votare unanimemente, previa una breve pausa per poterlo analizzare assieme a tutti i capigruppo. Apriti cielo; infatti ha cominciato a diluviare.
Durissima ed istantanea la replica di Donatella Donati che, memore dello stesso modus operandi nella passata consiliatura, ha ricordato al mite Baldini il ripetersi di questo comportamento fastidioso per cui ogni volta che un’ opposizione presenta qualcosa di buono e difficilmente attaccabile, bisogna convincerli a ritirare tutto per presentare un documento condiviso. Sulla stessa linea anche Verlicchi, contrario a qualsiasi sospensione della seduta ed intenzionato a far votare gli emendamenti pentastellati che anche il suo gruppo condivideva.
Verlicchi, riferendosi ad Hera, si è dichiarato assolutamente contrario ad un sistema monopolistico, con costi di gestione altissimi e spesso ingiustificati, senza che s’ intraveda nessuna intenzione di modificare ciò che di sbagliato c’è, seguito dal collega Drei che addirittura – infastidito da un inserimento di Ranalli sul suo intervento – ha alzato parecchio i toni contro il Sindaco, reo d’ averlo intralciato nel suo “democratico mandato”.
Coppola, relatore degli emendamenti, specifica che la sua richiesta era legittima, infatti lo stesso Segretario al quale sono state presentate ha poi riferito che la Ragioneria, dopo una prima valutazione, non le ha rigettate, prendendosi comunque del tempo in quanto andrebbero ad incidere solo dall’ anno 2015; tradotto in chiave pop significa che si poteva emendare se vi fosse la volontà politica di farlo, ma perché ciò avvenga serve chiarezza e coesione in aula, ed entrambe ieri sera scarseggiavano.
Gli interventi più incisivi però, anche per il maggior numero di esponenti, arrivano sicuramente dagli eletti della lista civica Per la Buona Politica, particolarmente agguerrita, nonchè da Donatella Donati di Forza Italia, già molto incisiva nella passata consiliatura sulle tematiche riguardanti Hera.
A tutto ciò ha comunque brevemente replicato il vicesindaco Costantini, ammettendo alcune oggettive criticità, ma contestualmente smentendo molti dati e ragionamenti spesso distanti dalla realtà; com’ era prevedibile un’ accesso dibattito, al quale forse il Sindaco Ranalli poteva concedersi di più, sempre che l’ammonimento di Drei non l’ abbia destabilizzato.
Dopo una lunga ed estenuante raffica di proclami da parte dei contendenti, ognuno ha esternato la propria volontà di voto. Dall’ opposizione voto favorevole agli emendamenti pentastellati, di parere opposto la maggioranza che voterà contrariamente, mentre sul regolamento voto contrario dell’ opposizione, con la sola astensione di Valgimigli, che però non preoccupa la maggioranza che come consuetudine si vota il proprio documento emendato a piacere.
Sulle tariffe invece il Movimento 5 Stelle – quindi senza rancore – decide di astenersi solamente, poiché rispetto a marzo esse sono sicuramente migliorative, anche se ci si aspettava qualche risultato più ambizioso, mentre la rimanente opposizione ribadisce la netta contrarietà.
Un particolare curioso, ma che la dice lunga. Il consigliere di maggioranza Poli (uno dei più votati) ha deciso di astenersi dalla votazione dei due punti, uscendo dall’ aula, premettendo di esser vicepresidente di Confartigianato e che quindi per la “delicatezza” della questione, a titolo personale, non se la sentiva di esprimersi. Una legittima, e doverosa, presa di posizione, che magari poteva e doveva far riflettere di più.
La seduta è terminata tardivamente con le nomine delle commissioni e la presentazioni di alcune interpellanze ed interrogazioni. Sicuramente un consiglio caldo che ha infuocato parecchi animi, anche i più sobri. Chissà come sarà il prossimo. La visione è gratuita, lo spettacolo è assicurato, se tuto va bene è la volta buona che si potrebbe riaprire qualche sala cinematografica sacrificata.
DINO SCOMO