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Roberto Balzani |
La data delle Primarie per il dopo Errani sarà decisa oggi.
Decisamente brutto, anche se testimone di una nuova tendenza ormai irrefrenabile, il termine Governatore, quello con cui vengono chiamati i Presidenti delle Regioni.
O con cui loro amano essere chiamati?
Continuando a divagare mi viene in mente la delibera di un consiglio provinciale che sancisce debbano essere chiamati Onorevoli appunto i Consiglieri Provinciali.
Ancora, continuando a divagare, a proposito di brutti termini, mi “sovviene” quello di Azienda per le Unità Sanitarie Locali, il tema, quello della sanità dove maggiormente dovrebbe invece prevalere la Politica, il Pubblico.
Già che ci siamo iniziamo a chiamare Podestà, i Sindaci, preso atto degli enormi poteri ormai loro attribuiti.
Credo si possa dire che sia l’effetto della “americanizzazione” della nostra sinistra, forse avviata dalla segreteria Veltroni, a partire dallo stesso nuovo nome del primo partito della sinistra italiana, Democratico.
Divagazioni che ci portano però al tema, quello delle Primarie, il clou, appunto, della grande democrazia americana.
Oggi è il giorno in cui la direzione regionale del Pd deciderà data, regole e modalità delle Primarie per il dopo, “Era del Governatore Vasco Errani” (meglio indicare anche il nome per non confonderlo con il fratello….).
Il primo candidato sicuro nel gioco del TotoGovernatore di questo giorni, è l’ex Sindaco di Forlì, il non comunista, Roberto Balzani, che ha già attaccato duramente il Partito di Gramsci e di Togliatti per l’ipotesi di regole delle Primarie troppo restrittive relativamente alle soglie di ingresso.
Tra i candidati dovrebbe poi esserci anche chi dovrebbe invece avere il fondamentale ruolo di arbitro imparziale, lo stesso segretario regionale, Stefano Bonaccini, dopo che le ipotesi di un suo rilevante ruolo nel partito a livello nazionale sono state rinviate.
Altri due nomi “forti”, come si dice in politichese, sono quelli del Sindaco di Imola, Daniele Manca e dell’Assessore regionale uscente all’Istruzione, Patrizio Bianchi.
Ciò che conta davvero è che comunque il nuovo “Governatore” lo sceglieremo noi e che tra meno di due mesi ne conosceremo già il nome.
Già, non è mica sempre così; dove il PD è maggioranza può persino succedere che il nome non lo si sappia prima del voto in base alla volontà degli elettori espressa prima, com’è necessario che sia per il Partito “Democratico”, ma nemmeno dopo, che si debba invece andare persino al ballottaggio…
Arrigo Antonellini