
A me non piace che l’unico attimo, ogni cinque lunghi anni, quei pochi secondi in cui abbiamo fatto una croce nella cabina elettorale (e purtroppo siamo stati pochissimi a farlo, un lughese su due) vengano archiviati immediatamente piuttosto che tenuti ben presente, com’è invece doveroso, visto che sono gli attimi nei quali si esprime chi in democrazia, ha il potere, il cittadino.
Questa volta l’occasione per “meditare” ce la dà il vicesindaco di Lugo, Giovanni Costantini, in una sua dichiarazione alla stampa.
“La diceria che io sia il vero sindaco di Lugo – afferma – sta in piedi dal fatto che non sono state fatte le primarie e invece è stato prediletto un gioco di squadra….”.
E’ stato prediletto da chi? Manca il soggetto della frase. Forse che non sarebbe corretto dire “Abbiamo preferito, abbiamo deciso, ho deciso, di non fare le Primarie”?
L’ha deciso chi, di fare questo “gioco di squadra”?
Quale squadra, quella degli “undici” dirigenti di un partito scelto da poche centinaia di lughesi ancora tesserati al Pd e senza che nemmeno questi pochi iscritti si siano potuti esprimere a voto segreto?
E’ lo spoglio dei voti dell’8 giugno, quel risultato, che non può essere archiviato per le ragione che dicevo all’inizio, che deve essere alla base dei lavori di questa Amministrazione, dei lavori di questo nuovo Consiglio Comunale… ma sotto questo aspetto sembra si sia partiti invece davvero male.
L’avere prediletto il “gioco di squadra” di cui parla il vice sindaco, il non aver voluto fare le Primarie, ci ha portato ad avere un Primo Cittadino votato da soli settemila lughesi, non votato da più di tre lughesi su quattro……
Più o meno conseguentemente a non avere più a Lugo il Presidente dell’Unione…..
La mia, come sempre personalissima opinione e speranza, è che è con questa consapevolezza che Ranalli dovrebbe lavorare per stravincere le Primarie del 2019 ed essere confermato Sindaco questa volta con il voto quantomeno di almeno la metà dei lughesi.