Il Festival “I luoghi dello Spirito e del Tempo”

Oggi sabato 9 agosto nella chiesa di palazzo S. Giacomo a Russi

Il quinto appuntamento dei Luoghi dello Spirito e del Tempo 2014 segue da vicino il quarto, tenutosi a Castiglione di Ravenna il 7 agosto, e compie non uno ma due balzi cronologici: dalla Grecia antica dello spettacolo del 7 si passa, nella prima parte del concerto, all’Inghilterra del Seicento e poi, nella seconda parte, alla swinging London degli anni ’60 del 1900. 


La Cappella di Santa Maria degli Angiolini, ensemble fiorentino di musica antica aperto alla ricerca e alla contaminazione col contemporaneo, scopre curiose parentele tra le musiche di John Dowland, musicista amatissimo nell’Inghilterra della regina Elisabetta I, e le musiche dei Beatles, cantautori altrettanto amati (e forse più universalmente noti) nell’Inghilterra di Elisabetta II. 

Le canzoni di questi ultimi verranno poi trattate dalla mano sapiente del direttore dell’ensemble, Gianluca Lastraioli, come se fossero madrigali secenteschi, chiudendo il cerchio della contaminazione.

La serata è inserita nella manifestazione denominata “Mirar le stelle a S. Giacomo”: oltre al concerto sarà quindi possibile cenare nell’osteria allestita nelle scuderie del palazzo, e osservare le stelle nel prato antistante.

Anche il festival compie un salto cronologico e, evitando il fine settimana di Ferragosto, da’ appuntamento a tutti per venerdì 22 agosto: la splendida pieve del Tho di Brisighella ospiterà la nuova produzione del Festival, l’oratorio “Giona” di G. B. Bassani.

Tutte le informazioni su date, programmi e luoghi del Festival si trovano sul nostro sito web www.collegiummc/racine.ra.it, e sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/Iluoghidellospiritoedeltempo?ref_type=bookmark

E’ possibile inoltre telefonare agli uffici Turistici dei comuni interessati.

9 agosto 2014 ore 21, Chiesa di Palazzo San Giacomo, Russi

The Madrigal Mistery Tour

da Londra 1603 a Liverpool 1963 alla ricerca della canzone d’arte inglese
In collaborazione con la Pro Loco di Russi nell’ambito di
“Mirar le Stelle a S. Giacomo”

Cappella di Santa Maria degli Angiolini

Santina Tomasello, soprano; Mya Fracassini, contralto;

Luca Della Casa, tenore; Gabriele Spina, basso;

Francesca Chiocci, viola da gamba; Anna Noferini, violino;

Gian Luca Lastraioli, liuto, cetra e direzione

John Dowland, Now o Now

(1563-1626) Come Again

Come, Heavy Sleep

Fine Knacks for Ladies

John Lennon, Paul McCartney Dodici madrigali concertati

(1940-1980) (1942)

La Cappella di Santa Maria degli Angiolini è un ensemble specializzato nell’esecuzione del repertorio musicale risalente ai secoli XVI e XVII, eseguito con orientamento filologico su strumenti storici. 


Fondato nel 2007 e sostenuto grazie all’intervento di due principali sponsor (International Music and Arts Foundation e Studio Art Centers International), sotto la direzione artistica e musicale di Gian Luca Lastraioli, l’ensemble ha avviato sin dalla sua istituzione una intensa attività discografica salutata da entusiastici commenti della critica specializzata e del pubblico. 

Le interpretazioni dell’ensemble sono state definite dalla stampa del settore come «pura adrenalina che si manifesta tramite un sapiente mix di consapevolezza storica e di trascinante fisicità musicale».

Tra le incisioni discografiche più recenti della Cappella di Santa Maria degli Angiolini ricordiamo i CD monografici dedicati agli inediti di Francesca Caccini, Enrico Radesca e Carlo Milanuzzi.

Gian Luca Lastraioli è nato a Firenze. 


La sua carriera musicale ha avuto inizio sulla spiaggia di Viareggio dove, ancora bambino, ha imparato a suonare la chitarra e a cantare le canzoni dei Beatles e di Lucio Battisti grazie agli insegnamenti di un amico più grande. 

In età da teenager Gian Luca divenne poi una delle più sfolgoranti rockstars del suo liceo, suonando la chitarra elettrica e cantando nelle varie school bands dell’istituto.

Forse soltanto tangenziale è invece in lui un certo interesse per la musica antica: mettendo da parte la sua primitiva vocazione di rocker, Gian Luca ha infatti, ancora in anni giovanili, studiato liuto al conservatorio e preso una laurea in musicologia all’università. 


Questa sua “divagazione” sul liuto in particolare e sulla musica antica in generale lo ha portato a tenere, sin dal 1982, concerti in Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Danimarca, Norvegia, Polonia, Svizzera, Austria, Israele, Brasile, Stati Uniti etc. etc., a suonare in teatri abbastanza famosi quali per esempio La Scala di Milano, a collaborare con alcuni dei più prestigiosi gruppi europei specializzati nell’esecuzione di musica antica, a registrare almeno una cinquantina di CD di repertorio compreso tra il XV e il XVIII secolo, a pubblicare una mezza dozzina di edizioni critiche di musica per liuto e altre cose del genere. 

Gian Luca è attualmente professore di liuto al Conservatorio di Pesaro e alla Scuola di Musica di Fiesole. 

Dal 2007 è inoltre maestro della Cappella di Santa Maria degli Angiolini di Firenze, con la quale esegue abitualmente in concerto e registra discograficamente repertorio italiano del XVII secolo. 

Le più recenti realizzazioni discografiche da lui dirette con la Cappella di Santa Maria degli Angiolini sono due edizioni monografiche dedicate a Francesca Caccini e Carlo Milanuzzi. 

Dal 2012 è inoltre artistico e musicale della European Lute Orchestra.

Il programma del concerto prevede, nella sua prima parte, l’esecuzione di brani a quattro voci cantanti con accompagnamento strumentale, opera del liutista e compositore inglese John Dowland (1563-1626). 


Le Ayres or Songs di Dowland vennero pubblicate a Londra, suddivise in vari volumi, tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo, ossia durante gli ultimi anni del regno della regina Elisabetta I. 

Ai brani di Dowland arrise larghissimo favore: essi ebbero infatti capillare diffusione in tutti gli ambienti artistici e musicali del tempo e rappresentarono un fenomeno senza precedenti di successo editoriale e musicale di massa. 

Per creare contrasto con la prima parte del concerto ma per sottolineare al contempo le molte affinità sociali e testuali che intercorrono tra due letterature musicali cronologicamente così distanti, la seconda parte del programma presenta invece brani composti da John Lennon e Paul McCartney negli anni Sessanta del XX secolo. 

È superfluo qui ricordare quanta popolarità e diffusione abbiano raggiunto le canzoni dei Beatles negli anni di regno di Elisabetta II. 

Per questo concerto i brani di Lennon e McCartney, arrangiati da Gian Luca Lastraioli in una veste musicale quasi “madrigalistica”, vengono eseguiti da un quartetto di voci accompagnate e contrappuntate da strumenti tipici del periodo tardo rinascimentale e barocco quali la viola da gamba, il liuto, la cetra, il violino.

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