Ancora sull’Ufficio Legale
I vari capitoli riguardanti le spese della Provincia per liti, consulenze legali e contenziosi degli ultimi cinque anni meritavano, da molto tempo, una serie di provvedimenti tesi principalmente a contenere la spesa in continuo aumento.
Una spesa incrementale che dal 2009 è partita da euro 103.478,22 e gradualmente è sensibilmente aumentata sino ad attestarsi a euro 312.217,93 per il 2013, ma le spese dell’anno in corso non sono certamente più virtuose.
L’evidente aumento progressivo del capitolo “legale – contenzioso”, dunque, doveva portare l’ente a un atteggiamento di maggiore conciliazione, tuttavia l’aspetto più curioso è rappresentato dal fatto che l’istituzione di piazza dei Caduti non ha mai voluto dotarsi di un proprio servizio interno e oltretutto il conseguente conferimento di incarichi a professionisti esterni è sempre stato affidato senza tenere conto di alcun criterio di natura professionale e senza valutare preventivamente i parametri squisitamente economici.
Solo in data 26 febbraio 2014, la Giunta provinciale istituisce l’ufficio legale dell’ente, ammettendo espressamente nella narrativa di delibera che lo scopo precipuo consiste nel patrocinio e assistenza dell’ente…..”realizzando, in questo modo, considerevoli economie nelle spese dedicate al patrocinio legale dell’ente stesso”.
Scelta giusta che va nella direzione peraltro più volte auspicata dal sottoscritto. Si bandisce, dunque un concorso interno cui hanno partecipato due sole aspiranti su 40 dipendenti con laurea in giurisprudenza o equipollente, il cui esito finale ha evidenziato una differenza di punteggio fra le due con correnti di un solo punto.
Al riguardo va annotato, peraltro, che la seconda classificata superava per il requisito dei titolo presentati la vincitrice. Tornando al tema centrale, e premesso, dunque, la positività della decisione assunta dall’ente, vi è, tuttavia, una serie di aspetti a dir poco curiosi.
Perché la giunta delibera espressamente di riservarsi la facoltà per le cause innanzi alle magistrature superiori, Corte di Cassazione, Consiglio di Stato, etc., e comunque per le procedure processuali di particolare complessità, anche se in primo grado di giudizio, di incaricare professionisti esterni per la difesa e l’assistenza in giudizio dell’ente?
In altre parole, vale a dire nessuna certezza a proposito del contenimento della spesa del contenzioso per incarichi esterni, giacché è prevista addirittura in delibera la possibilità di continuare ad avvalersi di liberi professionisti, così come avviene tuttora. Inoltre s’ istituisce il servizio e si nomina il legale interno, – pur non avendo formalmente ancora dato avvio a tale servizio, – quando le province non esistono ormai più sia giuridicamente sia istituzionalmente.
Si tratta davvero di una decisione dai contorni bizzarri e che non può non destare qualche legittima perplessità sui modi e sui tempi. In ultima analisi, come torno a ripetere, siamo di fronte a una scelta fondamentalmente giusta nelle intenzioni, ma non priva d’ incoerenze, contraddizioni e, se vogliamo, in qualche modo compiuta artatamente fuori tempo massimo.
Infine, proprio con riferimento alle indicazioni e alle scelte del premier Renzi, mi pare strida questo continuo proliferare di attività e di servizi interni all’ente a fronte dell’ ormai ovvia decapitazione dell’ente provinciale.
La giunta Casadio, insomma, continua come se nulla fosse cambiato nello scenario nazionale, quando, invece l’esecutivo politico della Provincia ravennate dovrebbe far proprio il modello indiscusso, autorevole ed esemplare dell’attuale Governo, che in qualche misura dovrebbe “far testo” per gli enti locali, e soprattutto per quelli fedeli e pienamente sottomessi alla linea filogovernativa.
Gianfranco Spadoni
consigliere provinciale Udc