Grandi le atlete italiane

Campionati europei di atletica leggera, la regina degli sport.

Un gruppo di splendide atlete ci hanno fatto onore.

Intanto ancora una volta infatti sono le soprattutto donne a portarci ai vertici, com’è nella scherma, nel nuoto (l’oro di oggi di Valentina Grimaldi), nel tennis con una romandiola!

Poi la medaglia d’oro stravinta dalla Grenot nei quattrocento, il “giro della morte”, la gara più faticosa, è di una ragazza che fatica a parlare italiano, è di colore, cubana.


Poi l’argento di Valeria Straneo nella gara della sofferenza, la maratona e l’oro della classifica a squadre, quella che misura il valore di una nazione anche se non valida per il medagliere.

Poi lo straordinario quinto posto della del Buono che nei 1.500 è passata dall’undicesimo al quinto posto nel rettilineo finale, una ragazza di 19 anni!
Poi l’aver sfiorato il podio nella staffetta veloce con uno splendo quarto posto.
Poi anche il quinto posto, ovviamente sempre femminile, dei 400  ostacoli.
E poi l’ottavo di Giulia Viola con il proprio record personale, sulle diciasette finaliste del 5.000.

Brave, bravissime per il tanto che ci dicono, che dicono soprattutto ai giovani.

Dice tanto negli anni della globalizzazione, dell’interculturalità, Il pianto della cubana con il tricolore durante l’Inno di Mameli e il suo dire, nell’intervista, “E’ un oro italiano, sono italiana!”.


Poi con risultati nel complesso meno entusiasmanti in campo maschile, lo splendido oro di Daniele Meucci nella maratona, 28 anni, moglie, due figli, una laurea in ingegneria  e l’ingresso in finale della staffetta veloce.


Chiudiamo con un onorevole nono posto per due medaglie femminili, un oro e un argento e una maschile. Bene nelle corse, male nei concorsi.

Non facile comunque seguire la gara degli italiani, con i cronisti, mentre le azzurre e gli azurri sono in gara, intenti a fare la storia dell’atletica, ad osannare, giustamente, i risultati di prestigio degli “stranieri” in ossequio, appunto alla mondialità, volendo considerare gli europei un campionato nazionale.
Peccato però che lo stipendio glielo paghiamo noi, non i francesi o ti tedeschi….   

Una chicca le interviste prima della gara alle sei maratonete azzurre, che poi hanno conquistato l’oro a squadre (non inserito nel medagliere), altro che la spazzatura di ore di calcio mercato
Altro che il miliardario calcio. Milioni di euro per chi deve decidere gli undici giocatori da mandare in campo nella nazionale? Per fare il mestiere che fanno al bar, milioni di italiani!
Pagati in parte dagli sponsor? Spendano per sponsorizzare la nostra quattrocentista cubana e la nostra Sara Errani!


Arrigo Antonellini

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