Un anno orribile per il turismo

Quest’anno al mare “non c’è un cane”

Le imprese colpite dal maltempo

di Gianfranco Spadoni

Non si è trattato di un anno sabbatico ma di un vero annus horribilis per il comparto turistico, ma certo la situazione non è stata meglio nemmeno per quello agricolo. I
Il quadro d’insieme dai contorni fortemente negativi riferito a questi settori e imputabile in larga misura al maltempo, ha ulteriormente aggravato la situazione già compromessa dallo strascico della crisi dalla quale stentiamo a uscirne. In particolare il turismo riferito a quello balneare è stato letteralmente inginocchiato se si considera l’ intervallo legato alla breve stagionalità e nonostante i tentativi, pur apprezzabili, di dilatare la stagione estiva, ci si scontra con una serie di variabili che oggettivamente non concorrono a facilitare tale operazione dettata dall’emergenza.


La ripresa delle attività lavorative specie di quelle industriali, l’inizio della scuola, i periodi di ferie anche se in condizioni climatiche orribili già utilizzati, la difficoltà a spendere da parte dei consumatori sono solo alcuni esempi che portano di per sé ad una graduale conclusione della stagione estiva. 

in questo senso la prima considerazione che vede la sostanziale unità nelle richieste delle associazioni di categoria, Confesercenti e CNA, è quella di intervenire con strumenti di politica locale tesi a diminuire o a rivedere l’applicazione della leva fiscale e impositiva oltre al differimento dei termini di pagamento delle imposte, richiedendo contemporaneamente allo Stato la sospensione temporanea, almeno per l’anno d’imposta, degli studi di settore. 

Quello strumento utilizzato per rilevare i parametri dei lavoratori autonomi e delle imprese operanti in condizioni normali, vale a dire non quelle che hanno caratterizzato quest’ atipica stagione. La politica a tutti i livelli, dunque, deve accompagnare le richieste di sostegno provenienti dai settori penalizzati oltre misura, poiché le competenze dirette sul comparto riguardano lo stato, la regione e gli stessi enti locali chiamati anch’essi a fare la loro parte. Servono, infine, confronti sistematici con le istituzioni per affrontare una situazione senza precedenti e che per l’economia locale riveste un peso specifico primario.

Gianfranco Spadoni
Consigliere provinciale Udc
 

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