
Domani, Domenica 31 agosto si svolge la seconda edizione della cicloturistica per bici d’epoca “Bassa Romagna – Storie Antiche di Uomini e Biciclette”, inserita da quest’anno nel Giro d’Italia d’Epoca (GIDE) come 12° tappa. La cicloturistica, a cui sono ammesse a biciclette del passato fino al 1986, avrà partenza e arrivo a Lugo.
Come lo scorso anno, anche l’edizione 2014 non a caso si caratterizza nel ricordo di Fausto Coppi: infatti, proprio il 31 agosto si celebra il 61° anniversario della sua affermazione nel campionato del mondo di Lugano del 1953. Il giro cicloturistico si articola su due percorsi: il lungo di 119 km, di cui 30,7 su strade bianche, e il corto di 47 km, di cui 11,4 su strade bianche.
Il percorso è interamente pianeggiante e anche per questo permette di avere visioni molto particolari e suggestive, con una profondità di campo che lo sguardo non riesce spesso a coprire per intero. I ristori lungo il percorso e il ricco pasta party finale, daranno modo di conoscere anche alcuni prodotti della zona e la cucina romagnola. Sono oltre 80 iscritti (a più di una settimana dall’evento): di questi, solo il 20% è costituito da ciclisti locali.
L’ingresso nell’organizzazione del Giro d’Italia d’Epoca offre anche l’opportunità di promuovere alcune iniziative collaterali che andranno una volta di più a incrementare l’interesse di una manifestazione che ha riscosso notevoli consensi da parte di ospiti provenienti da almeno sei regioni italiane.
La manifestazione è organizzata dall’associazione “girodellaromagna.net”, che si prefigge di incentivare lo sviluppo economico del territorio promuovendo la cultura dell’ospitalità, valorizzando le attrattive naturalistiche, storiche, culturali e ambientali del territorio; collabora alla riuscita dell’evento una delle società più antiche e prestigiose del panorama cicloturistico italiano: la UC Francesco Baracca di Lugo, organizzatrice tra l’altro della Gran Fondo non competitiva “Giro della Romagna”, una tra le più partecipate Gran Fondo italiane e la neonata “Orgoglio pieghevole”, che sta facendo rivivere il mito della “graziella”.