Consensi e presenze per il trentennale delle Erbe Palustri

Riceviamo e pubblichiamo


Si è conclusa con le Farse dialettali, spettacolo teatrale della Compagnia de’ Bosch, la trentesima edizione della Sagra delle Erbe palustri di Villanova di Bagnacavallo. 





Un’edizione caratterizzata da un ricco programma, che ha ottenuto larghissimi consensi da parte del pubblico e un numero di presenze raddoppiato rispetto agli anni scorsi.

Buona parte del successo va riconosciuta all’Ecomuseo, che a distanza di poco più di un anno dall’inaugurazione della nuova sede ha registrato oltre 7000 visitatori ed è diventato un importante luogo di incontro e attrazione, per un pubblico italiano e straniero, creando così una fitta rete di relazioni per iniziative culturali e partecipate. 


Una partecipazione che ha visto coinvolte associazioni, esercenti e aziende del territorio, che hanno collaborato e sostenuto la manifestazione organizzata dall’associazione culturale Civiltà delle Erbe palustri e dal Comune di Bagnacavallo.

L’alta affluenza di pubblico si è registrata fin da venerdì con il workshop internazionale degli Ecomusei, che ha ospitato addetti ai lavori provenienti da Sardegna, Portogallo, Svezia, Francia e Brasile. 


Sala piena di insegnanti ed educatori anche per il convegno “The Summerhill school e i diritti naturali dei bambini”. 

Nel parco urbano i più piccoli hanno potuto scambiare e vendere i propri giocattoli, partecipare a laboratori creativi, divertirsi con il teatro dei burattini, il maneggio dei pony e le varie animazioni in giro per la festa.

Non sono mancati naturalmente i laboratori dimostrativi di intreccio, a cura degli artigiani del “Cantiere Aperto”, affiancati da intrecciatori e antichi mestieri provenienti da Romagna, Marche, Lazio, Campania e Spagna. 


Tantissimi, inoltre, gli appassionati di oggetti d’altri tempi che hanno affollato il grande mercato del riuso “La Soffitta in piazza”, che con le sue oltre 300 bancarelle ha animato vie e piazze del paese.

Apprezzamento e grandi risate per gli spettacoli serali che hanno visto alternarsi operetta, musica italiana, barzellette e teatro dialettale, gradimento dichiarato anche per la cucina casereccia della Vecchia Osteria della Bassa Romagna, allestita nella sala conviviale dell’Ecomuseo e gestita dai volontari dell’associazione, che ha registrato il tutto esaurito sia nelle giornate di maggior affluenza che nelle serate con cene a tema.

L’iniziativa si distingue per la capacità di esprime in assoluta autenticità la cultura del proprio territorio e di quelli del Parco del Delta del Po.

Le politiche socio-culturali dell’associazione Civiltà delle Erbe palustri continueranno a rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più consapevole e alla ricerca di ospitalità e siti di eccellenza. 


La Sagra delle Erbe Palustri ha saputo creare nel tempo un pubblico di affezionati e attirare nuovi visitatori sempre più sensibili e interessati alle tradizioni, alle tipicità e al territorio.

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