Benvenuti a Lugo, a Faenza

Il portachiavi del Cavallino in vendita da Walberti e al Museo Baracca
Il benvenuto non è più solo un corretto atto di cortesia, anzi necessario più che solo corretto, sin da quando esistiamo.


Mi viene in mente soprattutto il vecchio divano di tutte le favelas di cartone di Sao Bernardo del Brasile che non manca mai in ogni baraco, insieme alla porta aperta e ad un caffè del meraviglioso popolo brasiliano.

Oggi, il benvenuto è anche business perchè chi si ferma a casa tua, nella tua città, nel tuo territorio, porta denaro, spende euri che entrano e girano in “casa tua”.

Il tutto ovviamente in proporzione al quanto si è “belli”, si è attrattivi, ma utile comunque, da Venezia, a Firenze, a Roma, a Lugo.

Faenza è al primo posto della serie C nazionale del turismo, quella categoria in cui gioca anche Lugo, ma noi siamo solo in posizione di centro classifica.

E a Faenza sono bravi, più di noi, a fare incoming.

Tutta la circonvalazione e anche i confini del centro storico sono pieni di insegne luminose: “Benvenuti a Faenza la Città delle ceramiche”. 


Un vero piacere ricevere quel benvenuto, un atto di cortesia,  un piacere dato ai non faentini, ma forse anche a loro, che alle casse comunali costa decisamente poco.

Il nostro benvenuto, la Meridiana, la porta d’ingresso aperta all’ingresso da Nord della nostra Città, è costata un pochino di più….

E come scrivevo nel mio redazionale di giovedì 28 agosto, la percentuale di chi la vede la prima volta e che capisca che è anche un benvenuto, è sicuramente tendente a zero.

Quanto costerebbero dieci insegne con scritto. “Benvenuto a Lugo, la Città del Cavallino di Baracca e della Ferrari” nelle circonvalazioni? Meglio ancora anche sotto ai quattro cartelli di ingresso con la scritta “Lugo”.

Arrigo Antonellini

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