
Veniamo da decenni il cui il privilegiato era il padrone, mentre lo sfortunato, la parte da cui stare secondo il principio della solidarietà, era lavoratore.
Finalmente oggi in una visione più ampia, totale della comunità in cui si vive, si opera, di deve fare politica, il privilegiato è il lavoratore con un contratto a tempo indeterminato, l’oggetto della solidarietà è chi è senza lavoro, non ha dignità, non dà attuazione al principio di una Repubblica fondata sul lavoro.
Sì, privilegiato oggi è chi il lavoro ce l’ha, alla prese con il problema del come arrivare a fine mese, con contratti bloccati da sei anni.
Persone che però comunque possono spendere centinaia di euro per pagare ai sindacati la tessera che tutela, o dovrebbe tutelare, i suoi diritti, solo i diritti di chi paga la tessera, i lavoratori appunto
Certo che i senza lavoro sono una minoranza, ci mancherebbe non fosse così, ma nella scala di priorità della solidarietà sono i primi, quelli per cui la Politica deve fare, dare, il massimo, mettendo tutto il resto in secondo piano.
“Fortunatamente” in quest’ottica nuova, ma che avrebbe dovuto essere vigente da anni, la Politica oggi vincente, quella del Renzi del quaranta per cento dei consensi, la pensa così.
Sulle barricate c’è chi riscuote le tessere sindacali, la “vecchia sinistra”, ma Renzi finalmente cerca di dare voce a quella minoranza di italiani senza dignità perchè senza lavoro.
Lo la bene, lo fa male, potrebbe farlo meglio? Il principio della solidarietà dice comunque che sta lavorando sulla parte giusta. .
Arrigo Antonellini