
Un dato vergognoso, quello dei non votanti nella nostra regione, aggravato da un altro dato, poco sottolineato in queste ore.
Nello stesso momento, nella stessa contingenza politica, in Calabria la percentuale dei non votanti è stata più bassa del 5 per cento.
E ora?
Si lascia che governino “come se niente fosse”, come se non fosse successo niente, avendo avuto il disco verde da un elettore su cinque dei cittadini, mentre quattro su cinque hanno detto no grazie, decideranno tranquillamente su tanto della nostra qualità della vita?
Questa volta si è passato il segno, si è andati oltre il limite massimo accettabile, il fiume in piena dei non votanti ha rotto gli argini.
Ma che fare?
Il consumatore non compra il “prodotto politica”?
Non si raggiunge nemmeno la metà degli elettori? La metà degli eletti in consiglio, in consiglio non ci va, rimane a casa; il presidente di assessori ne può nominare il 30 per cento in meno.
Non ci vuole poi molto per raggiungere un obiettivo già estremamente basso, basta pagarselo il caffè al bar, con il proprio lauto stipendio, piuttosto che farselo pagare da noi….
Ovvio che una legge così non se la faranno mai, ma il potere, dice la Costituzione, è dei cittadini.
PS Bonaccini è al 49% dei voti, seguito da Alan Fabbri al 30%.
Abbiamo un governatore votato dal 19 per cento degli elettori, non votato da oltre l’80 per cento!
Nella nostra regione i pochi che sono andati a votare, ancora di più del quaranta per cento delle Europee, il 45, dice sì a Renzi e no alla Camusso e a Landini.
Boom della Lega al 19, crollo di Forza Italia all’8, calo dei grillini al 13 (il 3 per cento in Calabria)
In Consiglio. Forza Italia, dei 50 consiglieri, ne avrà 2, come il SEL, il PD 29, 8 la Lega, 1 Fratelli d’Italia, 5 il M5S e ci sarà anche per la prima volta a livello regionale un consigliere di una Lista Civica, l’Altra Emilia Romagna che ha avuto oltre 44mila voti dei POCHI votanti, 1.304.843, mentre gli elettori erano 3.460.402!
Arrigo Antonellini