Cinque anni di attività per l’hospice ospedaliero

La struttura di viale Masi nasce per migliorare la qualità della vita dei malati terminali

Sono stati festeggiati i cinque anni di attività dell’hospice ospedaliero Benedetta Corelli Grappadelli, nella sua sede in viale Masi 10.



Per l’occasione sono intervenuti il sindaco di Lugo Davide Ranalli il direttore del Dipartimento onco-ematologico di Ravenna Giorgio martelli, il direttore dello IOR Fabrizio Miserocchi, il direttore del presidio ospedaliero di Lugo Ivonne Zoffoli, il responsabile dell’UO Oncologia medica di Lugo Michele Turolla, la responsabile della Direzione infermieristica e tecnica di Lugo Katia Prati.


L’introduzione è stata affidata a Luigi Montanari, responsabile dell’UOS Cure palliative del Dipartimento onco-ematologico di Ravenna.

Queste esperienze non nascono per caso, sono frutto di uno uno sforzo corale ha sottolineato il sindaco Ranalli -. Si tratta di uno straordinario progetto, che è un fiore all’occhiello per questo territorio.


Ho avuto la fortuna di fare una esperienza qui dentro; ho incontrato persone che hanno messo il loro cuore la loro passione al servizio degli altri, interpretando i loro reali bisogni. È un momento nel quale dobbiamo discutere sui nostri limiti e sul nostro futuro, ma dobbiamo anche soffermarci e analizzare e soprattutto valorizzare una eccellenza come questa.
Sono stati presentati i volontari dell’hospice da Ilaria Strada, psico-oncologa dello IOR. Alle 16.45 è stata presentata la mostra Luci di Lugo, allestita presso la struttura. È seguito un concerto della Piccola Orchestra della scuola media Silvestro Gherardi di Lugo e della cantante solista Fiorenza Ghirardi.

La giornata si è conclusa con lo scambio di auguri per le festività natalizie e la benedizione da parte del vescovo della Diocesi di Imola, monsignor Tommaso Ghirelli e, infine, un buffet offerto dai volontari dello IOR di Lugo.
L’hospice, gestito dal Servizio sanitario regionale, nasce per migliorare la qualità della vita della persona ammalata, anche quando la medicina non può guarire.

La struttura ha l’obiettivo di accogliere e prendersi cura di chi non può restare nella propria casa: dare sollievo al dolore fisico, alla sofferenza psicologica e spirituale; il miglioramento della qualità della vita del malato e dei suoi familiari è limpegno costantemente perseguito da tutti gli operatori allinterno degli hospice.

Il ricovero nella struttura è destinato per lo più a malati affetti da patologia neoplastica terminale, che necessitano di assistenza palliativa e di supporto.

Il personale qualificato assicura unassistenza personalizzata rivolta alla cura del dolore e degli altri sintomi. Lequipe assistenziale si avvale di medici e infermieri, psicologi, operatori tecnici e socio-sanitari addetti all’assistenza, assistenti sociali.

Collaborano ad assistere e ad accudire la persona ammalata le organizzazioni di volontariato e, quando possibile, anche la famiglia. Ogni camera è dotata di un posto letto per il familiare. Per accedere allhospice è necessario rivolgersi al proprio medico di famiglia o al medico dellospedale se la persona ammalata è ricoverata.

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