Renzi così non va mica bene



Non il merito della tua scelta sulle pensioni, il suo contenuto tecnico, sul quale deciderà la Corte Costituzionale, essendo già chiaro che i ricorsi ci saranno.

Nel merito ad esempio come non concordare che lo Stato dia di più a chi ha meno e di meno a chi ha di più?

Fatto salvo ovviamente che non si tolga, non si rubi niente a nessuno di ciò che ha versato di “sua” proprietà per la “sua” pensione.

Non va il merito politico.

– Bisogna cambiare sì, anche nello smettere di “offendere”, politicamente ovviamente, chi c’era prima: il Primo Ministro di prima, il Presidente della Regione di prima, il Sindaco di prima, come fa l’artigiano quando fa un intervento: ” Ma chi è stato quel disgraziato che ci ha messo le mani qui, prima?”.

– “Ci tocca a noi riparare agli errori di Monti”.
Cosa ti sarebbe toccato, cosa avesti trovato nelle casse dello Stato senza le lacrime della Fornero? Quando mai avresti potuto dare gli 80 Euro?

– Dici: “Tanti pensionati si troveranno un felice bonus, un “una tantum” nella pensione”. 

Un tuo regalino? 
Sono soldi loro che tu hai il dovere, l’obbligo, di restituire e che sino ad ora, da quando sei il Primo Ministro, ti sei invece tenuto.
Doveva essere la Corte Costituzionale su ricorso di qualcuno a dirtelo? 
Non hai qualche giurista, qualche economista, che te l’abbia detto il giorno dopo la tua nomina che quei soldi dovevano essere restituiti ai proprietari?
Accusi chi allora votò a favore e tu che da più di un anno te li stai tenendo?
Non sarebbe il caso di chiedere scusa ai legittimi proprietari piuttosto che parlare di un regalo? 
Sì, grave errore politico, perchè così li fai anche giustamente incazzare… 

– Occorre più rispetto per gli altri Organi Istituzionali, sei il Primo Ministro, ma non sei lo Stato. Nel caso, più rispetto per la Corte Costituzionale che ha sancito che è illegittimo, un furto, non ridare ai cittadini soldi loro, che hanno dato all’Inps perchè gli fossero restituiti quando sarebbero andati in pensione.

E ovviamente allo stesso valore reale che quei soldi avevano quando loro non li hanno nemmeno mai visti (eppure erano di loro proprietà), al momento in cui sono stati loro sottratti prima ancora di averli goduti, per essere messi “in banca”, in attesa appunto che tornassero ai legittimi proprietari al momento della pensione.

Arrigo Antonellini

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