Immagini, documenti e cimeli dell’Esercito Italiano nella prima guerra mondiale

Alla chiesa del Suffragio di Bagnacavallo 


Dopo l’affollatissima inaugurazione, Domenica 24 maggio, della mostra Immagini, documenti e cimeli dell’Esercito Italiano nella prima guerra mondiale, il locale Gruppo Alpini promuove, sempre presso la chiesa del Suffragio di Bagnacavallo, un’altra iniziativa dedicata alla ricorrenza del centenario della Grande Guerra.



Oggi govedì 28 maggio, alle 20.30, si tiene infatti la presentazione del libro La Prima Guerra Mondiale nel cinema italiano (Angelo Longo Editore 2014), che ripercorre la filmografia italiana sul conflitto dal 1915 al 2013, con proiezione di filmati a cura degli autori Enrico Gaudenzi e Giorgio Sangiorgi.

Per quanto riguarda la mostra aperta Domenica e visitabile fino al 2 giugno, essa propone 76 immagini della prima guerra mondiale, con particolare riferimento all’esperienza dei militari bagnacavallesi. Fra i numerosi cimeli in esposizione, si segnalano poi la mantellina di un soldato di Bagnacavallo e pregiati elmetti.

L’inaugurazione è stata introdotta da Giovanni Galegati e da un saluto dell’assessore alla Cultura Enrico Sama. Erano presenti in sala il sindaco Eleonora Proni e altri membri della giunta, accanto a numerosi alpini e crocerossine.

Particolarmente apprezzato è stato l’intervento di Patrizia Carroli, dell’Archivio storico comunale, che grazie alle fonti documentarie conservate nel locale archivio ha fornito un ritratto assolutamente inedito di Bagnacavallo ai tempi della Grande Guerra.

«Già dal maggio 1915 le province di Ravenna, Forlì, Ferrara e Bologna – ha raccontato Patrizia Carroli – furono dichiarate zone di guerra e come tali soggette a particolare legislazione soprattutto ai fini militari. Bagnacavallo, come molte altre cittadine appartenenti alle cosiddette retrovie, dovette far fronte a diverse emergenze quali l’assistenza alle famiglie povere dei richiamati, l’andamento dei servizi pubblici ed economici nonostante la partenza per il fronte di molta forza lavoro, il razionamento dei consumi e il calmieraggio dei prezzi, la necessità di sedare le lotte sociali in nome di un bene superiore e, non da ultimo, l’accoglienza di centinaia di profughi che dopo l’ottobre del 1917 si riversarono in città. Bagnacavallo ospitò infatti, dal novembre 1917 all’aprile 1919, 353 profughi provenienti dalle provincie di Treviso, Vicenza, Udine e Venezia che vennero ospitati da 38 famiglie oltre che presso i locali di quasi tutte le associazioni cittadine.

Bagnacavallo si dimostrò inoltre capace di ripensare ai propri spazi ad uso militare dato che dal 1916 trovarono stanziamento nel centro cittadino anche i militari del 28esimo reggimento di fanteria (quasi 2500 uomini con circa 200 bestie al seguito) e sempre nello stesso anno venne impiantato, nei locali dell’Ospizio Bedeschi, da poco costruito, un ospedale militare con 500 posti letto per i feriti. Il tratto solidale della città (che aveva anche un implicito fine di propaganda) – ha ricordato ancora Patrizia Carroli – si dimostrò anche nell’istituzione di un asilo per i figli dei profughi, denominato “Friuli”, nell’istituzione di una Casa del Soldato e di una scuola per militari analfabeti.


La guerra condizionò profondamente anche i consumi culturali dei bagnacavallesi che videro cancellate tutte le programmazioni teatrali e cinematografiche che avevano caratterizzato fino ad allora un’offerta costante alla popolazione.» Patrizia Carroli ha poi sottolineato che la ricchezza di documentazione storica inerente la Grande Guerra presente nel locale archivio consentirebbe di scrivere una storia dettagliata di Bagnacavallo in quel particolare periodo, sul quale la storiografia locale non si è mai soffermata a fondo.

«Descrivere in profondità tale momento – ha concluso – significa anche dimostrare, attraverso le fonti, come l’evento bellico non fu disastroso solo per chi combatteva al fronte, ma anche per intere comunità civili lontane dalle trincee.»

La mostra sarà visitabile fino a martedì 2 giugno nei seguenti orari: feriali ore 16-22, sabato e festivi ore 10-12 e 16-22. Curata da Giuseppe Ruffini e Sergio Baldini, ha il patrocinio del Comune e della Pro Loco.

La chiesa del Suffragio è in via Trento Trieste 1 a Bagnacavallo.

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