Promuovere il Social Business nelle Scuole Secondarie della Regione Emilia Romagna

Secondo posto per un gruppo di ragazze dello Stoppa 


Prevedibile soddisfazione in un quartetto di ragazze dello Stoppa (tre della 5E e una della 5F) per avere conquistato il posto di onore nella prima edizione del progetto “Promuovere il Social Business nelle Scuole Secondarie della Regione Emilia Romagna”.






La cerimonia della premiazione ha avuto luogo lo scorso 4 giugno a Bologna presso il palazzo della regione.

Il progetto è nato grazie alla cooperazione di tre istituzioni quali Università di Bologna, Grameen Trust e Unicredit Foundation ed era coordinato dalla prof.ssa Luisa Brunori dell’Università di Bologna.

Questi gli otto moduli (di tre ore ciascuno) portati avanti da ogni singolo gruppo partecipante:

I. Costruzione del gruppo e definizione del setting.

II. Sviluppo delle risorse personali e valorizzazione delle buone pratiche di sviluppo presenti sul territorio.

III. Attivazione del processo creativo: il valore del pensiero divergente

IV. Alfabetizzazione economico finanziaria: strategie di marketing,

V. Il microcredito come strumento di sviluppo del potenziale delle persone: principi ispiratori e metodologia.

VI. Il Social Business come strumento per la soluzione dei problemi della Comunità in una forma virtuosamente sostenibile.

VII. Simulazione di impresa: ideazione e progettazione.

VIII. Simulazione di impresa: elaborazione del business plan per il raggiungimento della sostenibilità economica e sociale.

Per i non addetti ai lavori, parole come Fondazione Grameen Italia (organizzazione capofila) e microcredito, significano poco; invece richiamano alla mente la figura di Muhammad Yunus, il settantacinquenne economista e banchiere bengalese, premio Nobel per la Pace nel 2006, fondatore della Grameen Bank (di cui fu direttore dal 1983 al 2011) e ideatore del cosiddetto ‘microcredito’, un sistema di piccoli prestiti destinati ad imprenditori troppo poveri per ottenere credito dai circuiti bancari tradizionali.

Dei quindici gruppi concorrenti, ben quattro* provenivano da classi del Polo Tecnico Professionale, fra cui, appunto, il gruppo piazzatosi secondo che, come premio, ha ricevuto un biglietto omaggio individuale di ingresso all’Expo di Milano.

«Il nostro gruppo – racconta Elisa Cafarella di 5F indirizzo Socio-Sanitario– si era dato il nome “La rosa dei venti” e per titolo del progetto si è scelto il felliniano Amarcord. Ci siamo mossi nella direzione di cercare anziani autonomi in grado di fornire informazioni sulla loro cultura di appartenenza (cucina, balli tradizionali, cucito, dialetto, e così via). La pasta, ad esempio, una volta prodotta, sarebbe stata venduta al dettaglio».

Fin qui, ciò che gli anziani possono dare ai giovani. E le ragazze che cosa possono offrire in cambio agli anziani?

«Nozioni di base di lingua inglese – risponde con sicurezza Elisa – supporto informatico e guida nelle attività motorie della terza età, ossia alcune delle nostre competenze professionali».

Il primo premio assoluto è andato ad un progetto per i senzatetto. «Ma non c’è stata molta differenza, in termini di punteggio, tra noi e loro e tra noi e il terzo classificato» – conclude con un pizzico di legittimo orgoglio la giovane maturanda dello Stoppa.

* Riepilogo dei partecipanti al concorso: 15 studenti suddivisi in 4 gruppi.

Social Women (Asmae Idhadouch, Cristina Opromolla, Sara Ghirotti, Valentina Freguglia).

Controcorrente (Carlotta Zirondelli, Chiara Persico, Chiara Paladino, Udrea Ancuta, Caterina Ofenheusle).

Be Different (Beatrice Pasini, Marta Guerrini, Abigail Aituariagbon).

La rosa dei venti (Elisa Cafarella, Maria Sofia Testa, Iglesias Larismercy Gonzalez, Lavinia Elena Carnu).

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