
Riceviamo da Gianfranco Spadoni e pubblichiamo
Indubbiamente la viabilità stradale richiede sistemi idonei per rendere la circolazione più sicura, ma l’installazione di autovelox fissi non deve rappresentare solo lo strumento per fare introitare facili soldi alla Provincia. Anche perché su questo tasto, occorrerebbe davvero verificare se parte di quei proventi derivati da infrazioni al codice della strada sono poi riversati a favore di interventi finalizzati al miglioramento della viabilità generale e non, alla parte corrente del bilancio. Ben venga, dunque l’installazione di autovelox fissi sulle strade individuate dalla Provincia di concerto con il prefetto, ma la polizia provinciale svolga al contempo, uno dei propri compiti d’istituto, attraverso interventi di prevenzione e di vera educazione stradale, poiché, in altro modo, tale nuova strumentazione servirebbe, come già si diceva, esclusivamente a rimpinguare la cassa ormai in lacrime. E a proposito di quest’ ultima ipotesi il mio personale timore si trasforma quasi in certezza se si considerano i dati dell’ultimo bilancio, ovvero il rendiconto 2014 dell’ente provinciale votato dal Consiglio nell’aprile scorso nel quale emergeva a tutto tondo il vistoso dato riferito alle sanzioni amministrative per violazione del codice della strada con incrementi considerevoli. Questi dati si possono riepilogare come segue:
2012 anno 2013 anno 2014
302.069,11
Nel 2014 le sanzioni amministrative totali sono 420.641,05, se si considerano, inoltre, anche quelle dei settori ambiente, agricoltura, boschiva e altri di cui, come si accennava, ben 302.069,11 solo per violazioni al codice della strada.
E’ difficile, dunque, non definire determinati provvedimenti molto utili non solo per una buona prevenzione ma soprattutto per fare cassa!
Gianfranco Spadoni
Cnsigliere provinciale Udc