Il Pavaglione è preoccupato – (ovvero: Parlando ad un vecchio amico). Sonetto aggiornato

di Gianni Parmiani




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(…) Raro esempio di architettura civile settecentesca, (…) il Pavaglione, costruito a partire dal 1771 e completato nel 1784 da Giuseppe Campana, è un imponente quadriportico che sorge nel sito di un più antico loggiato tardo-cinquecentesco, per le esigenze del mercato dei bozzoli del baco da seta allora fiorentissimo. (…) E’ un quadrilatero irregolare i cui lati più lunghi misurano rispettivamente 131 e 133 metri, contro gli 82 di quelli corti.(…)
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Non sei squadrato, no; ma non fa niente!
Mica i lughesi se ne sono accorti!
E, credi a me, non è così evidente
che i lati lunghi son sparezzi e storti!

Che vuoi che gliene importi alla tua gente
se sei “sgalèmbar”!… Vuoi che ti conforti?
Ma chi lo nota, dai! Sei imponente!
Ti senti vecchio? E temi faccian torti?

Ma tu lo sai: sei unico nel mondo!
Da ogni pietra il nostro orgoglio gronda
perché ti amiamo, giuro, dal profondo…

Se ti spaventa questa baraonda,
ti tranquillizzo, guarda, in un secondo:
lì dentro non ti fanno una rotonda!

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(Io quasi quasi aggiungo due terzine:
vorrei le sue paure render nulle
e farlo star serén, come bambine

che giocano tranquille nelle culle…
Ma non lo so… Le troverà carine
il fiero Pavaglión, le sue betulle?)

(g.p.)

P.S. Ultime due terzine:

Forse è meglio che non gli dica niente,
purché non tema gli si faccian sfregi!
L’amico mi sarà riconoscente

quando vedrà, egregio tra gli egregi,
che nel suo cuor – notizia più recente –
ci fioriranno magnifici ciliegi!

(g.p.)

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