
Ovviamente è stata la “chiusura” della Pediatria nell’ospedale dei 100mila romandioli.
E anche, forse soprattutto, le prime parole “di fuoco” del nostro PD “contro” la Usl della Romagna, parole durissime del partito che ancora però non hanno trovato “conforto” in Piovaccari, Sindaco del Comune della Bassa Romagna e in Ranalli, Sindaco di Lugo.
“Si taglia un servizio a pieno titolo rivolto alla Bassa Romagna per spostarlo di fatto su Ravenna – affermano tra l’altro Maurizio Montanari e Linda Errani segretari del Pd di Lugo, il primo, e del Pd del Comune della Bassa Romagna, la seconda.
“Consideriamo questa decisione unilaterale e slegata da qualsiasi forma di consultazione con le istituzioni locali – proseguono – un atto grave, non coerente con le normali relazioni tra un servizio pubblico ed i rappresentanti dei cittadini, che sono gli utenti del servizio sanitario”.
E ancora: “anche una riorganizzazione necessita di valutazioni ponderate, che tengano conto degli effetti sui bisogni dei pazienti e dei cittadini, sui percorsi e sui tempi di accesso alle prestazioni sanitarie”.
E infine: “Confermiamo fin da ora che ogni decisione che vada contro questa impostazione non potrà essere condivisa e che, a questo fine, insieme al Consigliere regionale Mirco Bagnari, abbiamo ritenuto opportuno richiedere chiarimenti alla Giunta della Regione Emilia-Romagna ed all’Assessore alla Sanità Sergio Venturi”.
Ma spetta al partito questa richiesta o agli amministratori eletti e rappresentanti di tutti i cittadini dal momento che tutta la sanità pubblica è di diretta proprietà dei cittadini, non del partito, sono loro che pagano gli stipendi dei suoi amministratori, di tutti gli ospedali, del funzionamento della pediatria di Ravenna, dell’ex pediatria di Lugo, come degli stessi amministratori delle Istituzioni.
Già, non possono non aver ragione Montanari ed Errani quando affermano che prima occorreva informare, spiegare, convincere gli utenti, che questa cosa era giusta, necessaria.
Cosa di cui sono tra l’altro personalmente convinto, che appunto quello che era rimasto della pediatria del nostro ospedale andasse smantellato, per quanto conta l’opinone di uno…
Un compito obbligatorio, questo, spiegare, convincere, che prima di tutto spettava ai tecnici, poi ai nostri amministratori, Piovaccari e Ranalli….e se poi non ne erano informati nemmeno loro questo è un loro problema, ma anche nostro in quanto attesta del peso politico delle amministrazioni della Bassa Romagna nel rapporto con il Comune di Ravenna, quello di Forlì e soprattutto di quello di Rimini.
Arrigo Antonellini