La sclerosi multiplia

Il medico risponde

di Virgilio Ricci

Seconda parte, la prima è stata pubblicata giovedì scorso 25 giugno.

La SM è quindi una malattia autoimmune in cui si creano delle lesioni cicatriziali (placche) che distruggono la sostanza bianca (mielina) che riveste la fibra (assone) lungo la quale si trasmettono i segnali nervosi.

Clinicamente la malattia si può manifestare con i sintomi più svariati.

All’inizio perdita di sensibilità, formicolio, pizzicore , intorpidimento, debolezza, difficoltà nel muoversi, turbe visive sono le manifestazioni che si riscontrano con maggior frequenza. 

Con il progredire della malattia può subentrare deterioramento cognitivo, difficoltà nel controllo della vescica, disturbi della sessualità, spasticità, incontinenza fecale, depressione.

Il decorso clinico è vario, non vi è una regola. 

Fortunatamente nella maggior parte dei casi intercorre un lungo periodo di tempo fra i vari episodi, altre volte l’evoluzione è rapidamente progressiva .

In sintesi, se ne conoscono sei varianti, con diversi gradi di gravità.

Nella formulazione della diagnosi, dato che i sintomi possono appartenere a diverse patologie, sono di grande aiuto lo studio del sistema nervoso con RMN e PET, l Potenziali Evocati e l’esame del Liquido Cerebro Spinale. 

Come trattamento si può sicuramente asserire che a tutt’oggi non esiste una cura che possa far guarire dalla SM. 

I farmaci impiegati sono in grado di infuenzare positivamente il decorso della malattia, riducendone l’attività e migliorando i sintomi.

Gli obiettivi primari della terapia sono di impedire nuovi attacchi e prevenire la disabilità. 

I cortisonici sono stati i farmaci maggiormente utilizzati e si sono rivelati molto efficaci nel migliorare i sintomi, mentre non hanno evidenziato un impatto significativo nel lungo termine.

Vi sono poi sette farmaci che, al 2012, sono stati riconosciuti come in grado di modificare la evoluzione della malattia; per questi si rimanda agli opportuni Servizi di Neurologia e ai medici dedicati alla SM.

Esistono poi numerose terapie sintomatiche, che hanno dimostrato di poter alleviare alcuni sintomi, senza ovviamente influenzare la progressione della malattia.

Fra i farmaci ricordiamo gli anti ossidanti, la Vitamina D e i Cannabinoidi. 

La attività fisica, sicuramente utile, deve essere effettuata sotto la guida di riabilitatori esperti. 

Per la spasticità resistente ai farmaci, da diversi anni si ricorre alla infusione di una sostanza miorilassante nel liquido spinale, con un netto miglioramento delle contratture muscolari.

Da ultimo va ricordata la teoria proposta dal Chirurgo vascolare Paolo Zamboni che aveva osservato in una elevata percentuale di persone affette da SM una costrizione delle vene del cervello (insufficienza venosa cronica cerebro spinale).

La correzione di tale condizione avrebbe determinato nella maggioranza dei trattati un netto miglioramento. Altri studi non avrebbero però confermato tale ipotesi.
Dott. Virgilio Ricci

Ultime Notizie

Rubriche