Saldi utili, ma non sono una panacea

I saldi sono importanti per i consumatori e per il commercio, ma servono azioni strutturali

Fra pochi giorni, vale a dire domani, sabato 4 luglio, iniziano i saldi, ma persistono i dati di un’economia statica in lentissima ripresa non priva di risvolti preoccupanti che interessa tutti i settori a cominciare da quello del commercio.
E’ soprattutto preoccupante dovere fare leva sulle formule delle svendite e dei saldi per tentare di introitare denaro fresco indispensabile per sostenere le imprese commerciali penalizzate, come si diceva, da un lungo periodo di crisi e dal calo generalizzato dei consumi.


Non è pensabile, tuttavia, che il recupero del fatturato possa basarsi sulla vendita con la formula dei saldi di quei prodotti di carattere stagionale o di moda, quando, appunto, la stagione è iniziata da così poco.

Allo stesso tempo appare inconcepibile impostare una normale attività economica sui saldi stessi o sulle vendite promozionali, anche se in realtà questi sistemi da tempo praticati, rappresentano una boccata d’ossigeno per le imprese. Costrette a inventare formule di ogni tipo pur di consolidare un po’ di più le vendite rispetto all’attività ordinaria. Si passa, infatti, dalla vendita di fine stagione, alle liquidazioni, alle vendite promozionali e a tutte quelle iniziative atte a smobilizzare il magazzino e ad aumentare le entrare.

Il settore avrebbe bisogno, piuttosto, di riforme strutturali, incentivi mirati, provvedimenti in grado di favorire la ripresa dei consumi incidendo anche attraverso l’ introduzione sgravi fiscali. Una serie di ‘politiche’ indispensabili, ma che sino ad ora vanno nella direzione opposta se si toccano con mano le normative in vigore attraverso le quali la vita fiscale e amministrativa delle attività diventa insopportabile e ai limiti della sopravvivenza.

A livello locale andrebbero adottate, inoltre, politiche più lungimiranti e meno penalizzanti, anche sul piano della viabilità, del trasporto pubblico e della sosta, per consentire un migliore godimento del centro storico per rendere più vivibile la vita economica e sociale della città. Andrebbero promosse, inoltre, iniziative strategiche di rilancio e di sostegno delle attività tradizionali ormai soffocate dalla grande rete distributiva.

Gianfranco Spadoni
consigliere provinciale Udc

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