Quattro regali ai nostri lettori-proprietari
I classificato
Riso e fantasia
Com’è buono oggi, è più condito di ieri. Mi raccomando, non mangiate troppo in fretta perché poi vi sentireste gonfi. Questo riso si mangia con gli occhi, continua Igor che non perde mai la voglia di ridere, annusatene il profumo. Infatti è solo con gli occhi appannati dalla fame, che riusciamo a vedere la ciotola di riso, che in realtà non esiste. Anche oggi non abbiamo ricevuto il rancio e nonostante la pancia vuota da giorni, Igor riesce a strapparci un sorriso. Attendiamo fiduciosi che presto finisca questa maledetta guerra.
Lidia Fabbri
II classificato
Lieta novella di Chicco di Riso
Tanto tempo di cottura fa, sulle Ribe di una grande risaia, Baldo e Rosa Marchetti vivevano felici e spensierati. Un giorno, quando ormai al Lido era il tramonto e sull’orizzonte di riso brillato spuntava già Venere, percorrendo il Vialone Nano che portava a Sant’Andrea, notarono che un piccolo Chicco di Riso dormiva tutto solo ai piedi di un grande Arborio. Si avvicinarono e, d’improvviso, Chicco di Riso, destandosi fece: “Ciao! Come Thay?”. Baldo e Rosa Marchetti, inteneriti e sorpresi, esclamarono “Oh parboiled!”. “Io sono Padano” aggiunse il piccolo, “Volevo vedere Roma, ma mi sono perso”. Baldo e Rosa sorrisero, presero il piccolo per mano e lo tranquillizzarono: “Ti accompagniamo noi alla tua risaia”. “Oh grazie! Ma come farete?” chiese Chicco. “Non preoccuparti” disse Rosa “Non sarà difficile, sai. Perché… dove c’è Balilla… c’è casa!”. E così, si incamminarono insieme e tutto fu risotto!
Giovanni D’Alessandro
III classificato
Superfino Arborio
Affonda la mano nel sacchetto di arborio e pensa che sì, è sempre bella. Certo, la sua occasione l’aveva avuta, quella sera in cui l’aveva invitata fuori a cena. Lei, stupenda. Lui, sudato. Ma l’enoteca era ruffiana, l’illuminazione morbida come le note jazz di sottofondo, mentre il sommelier alternava i calici della degustazione con fare discreto. Tutto era “giusto”. Poi? Che era successo? Con una punta di nausea ricorda la vergognosa sequenza dei suoi argomenti: lo scudetto della sua squadra, la calcolosi di sua madre, il suo ultimo esame di diritto tributario. Terribile! E intanto il sommelier proponeva suadente un viaggio cosmico tra un Ribolla Gialla e un Sagrantino passito da meditazione. Non ci furono inviti a salire quella sera, non ci furono altre sere. “Viva gli sposi!” stanno gridando e il riso vola anche dal suo pugno mirando rabbiosamente gli occhi dello sposo, professione sommelier.
Simonetta Barbieri
I classificato categoria under 14
Torta di risate
Cuocete in un litro di latte fresco 200 grammi di risate genuine e di qualità, meglio se spontanee e di amici cari. Quando le risate saranno rilassatamente cotte lasciatele raffreddare, poi con delicatezza incorporatevi tre uova intere di galline allegre. Occorre anche un po’ di dolcezza, aggiungete quindi cinque cucchiai di zucchero fino mescolando pianino pianino. Infine incorporate ciò che più vi piace, io consiglio mandorle dolci, pinoli e cioccolato, perché fanno bene allo spirito ed anche al palato. Cuocete il tutto in forno ben caldo e gustate la torta di risate accompagnata da un bicchiere di sana ironia, per nutrire lo spirito con amore ed allegria!
Nicole Capra