Nuove “conte” rivedute e aggiornate

In giacca e cravatta!
Monumento di Baracca:
c’è un omón
che ci ha la fiacca,
ci ha la fiacca da calura
e il dottore la misura,
sono ormai quarantatrè
a scoppiare tocca a tè!
Nel paese di Baracca
il bollore non s’ammacca,
ci vorrebbe una freddura,
non si smorza la caldura,
non si smorza, sai perchè?
A crollare tocca a tè!
Sulla strada di Baracca
c’è un omìn che fa la cacca,
non la fa di certo dura
ché la scioglie la calura;
credi serva un buon caffè?
Barandelli proprio tè!
Nella piazza di Baracca
c’è un omìn che gira in giacca
come l’afa lo cattura
l’uomo grida: “Ci ho paura!”
Sotto giacca ci ha il gilè
quello è fuori come tè!
Sotto l’ala di Baracca
c’è un omìn che fa il patacca
lui del sole non si cura
mo un zabaglio si procura
e cadendo dice “Ahimè!”
Più coglioni non ce n’è!
Sul suo “tino” sta Baracca
sussurrando “Porca vacca!
Quest’estate è proprio dura,
non la reggo quest’arsura!
Vengo giù e sai perchè?
Stare all’ombra tocca a mè!”
Lento, passo da Baracca
ma il sudore già m’attacca,
la camicia, che figura!,
è bagnata a dismisura;
non m’importa il defilè,
ciò che bramo è un bel bidè!
Nel museo di Baracca
la canicola s’insacca
ed al caldo s’accultura
chi non teme la calura,
la calura però c’è
ed allora, suda tè!
Questa “conta” di Baracca
oramai m’ha preso a stracca;
sempre occorre la misura
e m’appresto alla chiusura:
certo è caldo, ma, per me,
ci starebbe un lat brulè!
E’ chiusura ben di cacca
per la “conta” di Baracca
questa che, tra quattro mura,
ho inventato. Ben più cura
ci vorresti adesso… èh?
A i’ ho chêld! Continua tè!
  
P.S.
Non mi piace come ho chiuso…
da me stesso son deluso…
ed allora cambio tosto
prima che mi faccia arrosto
questo caldo buzzarone
(che gli pigli uno s-ciopóne!):
Non c’è il ponte di Baracca
nella Lugo che ha la fiacca…
ma c’è l’ala in travertino…
Come dici? Fa l’inchino?..
A te sembra che si sciolga?
Mo ‘sa dit? Un cólp
ti colga!
Quello è marmo, mente sgombra
d’un lughese! STAI A L’OMBRA!


Gianni Parmiani

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