Un ponte per l’occupazione

Importanti sono state le manifestazioni di interesse e sostegno manifestate dagli Enti Locali del territorio su cui insistono le scuole sedi dei laboratori.
Il presidente dell’Unione dei Comuni della Bassaromagna, Luca Piovaccari, ha individuato come punto di forza del progetto la sinergia che si verrà a creare fra forze pubbliche, mondo imprenditoriale e scuole per favorire l’occupazione e la crescita del territorio attraverso azioni innovative che potranno essere messe in atto.
Il vicesindaco di Faenza, Massimo Isola, ha condiviso il forte impegno espresso dal progetto per lo sviluppo della cultura scientifica e tecnica, ritenendo che alla base dello sviluppo economico di un paese ci sia la necessità di avere luoghi dove sia possibile coniugare saperi con il fare.
Massimo Cameliani, assessore del Comune di Ravenna, ha ritenuto che l’utilizzo dei Laboratori Territoriali per l’Occupabilità da parte degli start-uppers e dei coworkers presenti negli incubatori possa ampliare significativamente le opportunità di sviluppo concreto delle idee di impresa incubate e quindi arricchire, in un’ottica di rete, i servizi di supporto allo sviluppo delle attività di impresa, a partire dalle start-up, contribuendo ad arricchire la gamma di servizi per lo sviluppo dell’occupabilità del territorio, a partire dall’occupazione giovanile.
E’ intervenuto il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Agostina Melucci, che ha sottolineato come i Laboratori per l’occupabilità possano rispondere anche ai bisogni derivanti dall’introduzione dell’Alternanza Scuola – Lavoro, inoltre le scuole e il mondo imprenditoriale potranno utilizzare questi spazi come luoghi di apprendimento del saper fare per quei ragazzi che hanno abbandonato la scuola ed anche la formazione professionale.
I Dirigenti scolastici, AntonioGrimaldi, Milla Lacchini, Luca Gramellini e l’ing. Riccardo Silimbani, dopo aver sottolineato che compito della scuola è quello di formare tecnici specializzati per le esigenze attuali del territorio, di riqualificare giovani e non, verso professioni e competenze qualificate, hanno sottolineato che con i Laboratori per l’occupabilità sarà possibile offrire occasioni formative diffuse e sviluppare l’autoimprenditorialità e intensificare le relazioni fra le agenzie formative e il mondo produttivo.
Il progetto presentato al MIUR prevede laboratori diffusi sul territorio che rispondano alle esigenze dei territori su cui insistono le scuole, Ravenna sarà orientata, considerata la presenza del porto, a sviluppare la Logistica, l’automazione, l’energia e la domotica, a Lugo si punta alla Meccatronica, a Faenza la fabbricazione digitale e la prototipazione rapida.
Per la CNA-Confederazione Nazionale Artigianato è intervenuta Daniela Toschi, evidenziando l’impegno degli imprenditori e di tutta l’associazione per il buon esito del progetto, di cui saranno partner attraverso l’intervento di esperti tecnici, la testimonianza di imprenditori, lo sviluppo di progetti di ricerca e di formazione alla imprenditorialità.
In rappresentanza di CONFINDUSTRIA è intervenuto Stefano Gismondi, descrivendo la collaborazione dell’associazione e delle imprese ad un progetto che punta al sostegno e alla diffusione della cultura tecnica, fondamentale per la formazione di competenze professionali necessarie allo sviluppo delle persone e dell’economia.
L’imprenditore Marco Guardigli di TOMWARE, partner del progetto insieme con una rete di imprese informatiche che co-finanzieranno il progetto con una importante fornitura software, ha concluso gli interventi sottolineando che il LABORATORIO DIFFUSO MADE IN OPEN LAB sarà fondamentale per l’educarzione dei giovani alla curiosità scientifica “verso cose che non si trovano ancora sui libri, perché ancora non esistono”.
Ha concluso per la Fondazione ITS TEC, Lilia Pellizzari, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione fra le scuole e l’Istruzione Tecnica Superiore che da oltre cinque anni opera a Ravenna ed ha sottolineato che è importante che il territorio sostenga questo progetto, Ravenna è l’unica provincia della Romagna ad essere stata selezionata fra le 151 scuole, su oltre 550 che hanno partecipato, dovrà presentare il piano di fattibilità e di sostenibilità per poter accedere al finanziamento, solo 60 saranno selezionati, in particolare, la RETE DI SCUOLE dovrà presentare uno schema esecutivo molto dettagliato in riferimento all’utilizzo dei laboratori, accompagnato da un business plan che indichi i costi di realizzazione previsti per l’utilizzo del finanziamento ministeriale, con l’indicazione delle risorse di cofinanziamento rese disponibili dai partner di rete, dalle istituzioni territoriali e dalle organizzazioni sostenitrici, pubbliche e private, quindi è necessario che tutti gli attori si facciano carico per trovare risorse economiche e di personale, poiché il co-finanziamento è uno dei parametri più significativi per accedere alla fase finale.
Hanno aderito al progetto:
SCUOLE
ITI“N. BALDINI”- ITG “Morigia” – ITAS “Perdisa” – ITC “G. GINANNI” – IIS “Olivetti Callegari”- IISTI “Luigi Bucci” -ITCG ORIANI- IIS Polo Tecnico Professionale di Lugo -ITC “Sacro Cuore-IC Lugo 1 – IC Lugo 2- Liceo Artistico Nervi Severini – Liceo Classico Dante Alighieri – Liceo Scientifico – Liceo Torricelli – Ballardini – Liceo Ricci-CrbastroL’adesione di altre è in via di definizione
ENTI LOCALI:
Provincia di Ravenna – Comune di Ravenna – Comune di Faenza – Unione Dei Comuni Della Bassa Romagna
ENTI PUBBLICI:
ENEA- Università di Bologna, Ferrara, Verona
ALTRI ATTORI PARTNER
Fondazione Flaminia per l’Università in Romagna- Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna- Fondazione Cassa di Risparmio – Banca del Monte di Lugo – Camera Di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura – CNA – Sede Provinciale di Ravenna – Ecipar – Confindustria – Il Sestante – Fondazione ITS Territorio, Energia, Costruire -FAB LAB FAENZA –CPIA1 Ravenna – CEFAL –CFP Sacro Cuore – Confartigianato Ufficio di Lugo – Confesercenti di Lugo – ASCOM di Lugo-ASP dei Comuni della Bassa Romagna- Banca del Credito Cooperativo
AZIENDE PARTNER
Rete Artigianato Digitale: W3Make.it Capofila: Tomwares.c.ar.l. con Aziende in Rete: Neta Srl MR3 Srl STA Coop TWX Srl Netgate Srl Innetec Srl Complanet Srl Servizi Ravenna Srl 4Ru Impex Srl Agriware Srl Antica Cantina Boido Srl Gamma Indirizzi Srl Simatica srl Mec soc.coop 2.
SAPIR – MESPIC – COMACER – CNS Macchine Utensili
LugoNextLab Srl – UNITEC SPA – Bilfinger Water Technologies Srl – DIEMME- Enologia S.p.A. – EUROVO Srl – MADEL S.p.A. – Marini Fayat Group S.p.A. – OREMPLAST S.r.l. – Deco – Industrie Natura Nuova Spa Consortile
“MADE IN OPEN LAB – un ponte per l’occupazione” – FASE 2
Descrizione sintetica
un avviso pubblico, invitando le Scuole Superiori dei territori a mettersi in
rete per la strutturazione e la messa a disposizione di strutture laboratoriali
tecniche attrezzate, definite LABORATORI PER L’OCCUPAZIONE, “aperte” a tutte le
scuole e studenti, cittadini, lavoratori e imprese.
SUPERIORI della Provincia di Ravenna, capitanata dal ITIS N. BALDINI di
Ravenna, con il supporto diretto degli Istituti Tecnici MARCONI di Lugo, BUCCI
e ORIANI di Faenza, e la partecipazione di tutti gli altri Istituti Superiori
del territorio.
nella quale, tra le 550 pervenute, sono state individuate le 150 proposte
ammesse alla seconda e decisiva fase di valutazione per la concessione dei
finanziamenti dedicati.
a 750.000€ da utilizzare per la strutturazione di un LABORATORIO DIFFUSO PER
L’OCCUPAZIONE, con la finalità di migliorare le opportunità di inserimento lavorativo
futuro degli studenti, di contribuire al mantenimento del potenziale
occupazionale dei lavoratori e di collaborare al reinserimento professionale
dei disoccupati.
strumenti e macchinari pensate dalle scuole ravennati per strutturare il
LABORATORIO DIFFUSO sono:
modalità produttive, in particolare stampa 3D;
produttivi in meccatronica.
nella seconda fase di bando la RETE DI SCUOLE richiedente si dovrà presentare
nella sua veste di organismo unitario di governo degli investimenti e del
funzionamento del LABORATORIO DIFFUSO.
dell’intera cittadinanza nel sostegno e nella fruizione del laboratori sarà garantita dalla partecipazione della
Provincia e dei principali Comuni sede delle scuole in rete.
uno schema esecutivo molto dettagliato in riferimento all’utilizzo dei
laboratori, accompagnato da un business plan che indichi i costi di
realizzazione previsti per l’utilizzo del finanziamento ministeriale, con l’indicazione
delle risorse di cofinanziamento rese disponibili dai partner di rete, dalle
istituzioni territoriali e dalle organizzazioni sostenitrici, pubbliche e
private.
BALDINI, ratf01000t@istruzione.it