Poste, forte disservizi

Triste fine di un sevizio pubblico
di Gianfranco Spadoni



Sul versante dell’organizzazione postale, si registra come la Regione, seppur tardivamente, stia occupandosi in questi giorni della questione attraverso un incontro con i vertici di Poste Italiane. 



La decisione della società di chiudere definitivamente alcuni uffici postali, preoccupa numerosi cittadini da decenni abituati a considerare tale istituto un punto quasi essenziale di riferimento. 

In particolare per la riscossione delle pensioni, versamenti e prelievi di piccoli risparmi, pagamenti delle utenze e semplici informazioni, specie nei paesi decentrati, rappresentano un po’ una prassi da decenni consolidate e abituali per operazioni da compiere presso questi uffici con grande fiducia da parte dell’utenza fidelizzata. 


A questo, poi, si unisceun’altra questione, non certo di minore rilievo, che consiste nell’assurda decisione di consegnare la posta a giorni alterni. Decisione che si sta trasformando in veri e propri disservizi sia per le famiglie sia per le aziende. Anche nel caso di Poste Italiane si sta procedendo su un piano di mera razionalizzazione degli uffici decentrati, puntando il dito verso quelli meno redditizi. Inoltre, vi è l’incognita dei dipendenti in esubero che potrebbero perdere il lavoro, mentre la società limita a soli tre giorni la consegna della corrispondenza.

La presenza “della Posta” rappresenta da sempre una garanzia per gli abitanti di quelle località decentrateproprio per tutta una serie di attività non solo legate alle funzioni monetarie, ma, come punto di erogazione di servizi compiuti da una società particolare e atipica il cui capitale, peraltro, è posseduto dal ministero dell’ Economia e svolge, pertanto, un’attività di pubblico interesse per i cittadini.

Spiace costatare, infine, come Poste Italiane per anni fondamentale strumento di generazione di risorse per la cassa Deposti e Prestiti cui molti enti locali hanno fatto riferimento per mutui e finanziamenti, compia azioni come quelle descritte destinate a gravare negativamente sulla qualità e sul servizio offerto alla cittadinanza.

Cittadini che, ancora una volta, sono inascoltati e costretti a subire penalizzazioni non di poco conto.

Gianfranco Spadoni
consigliere provinciale Udc Ravenna

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