Occorre rivedere la velocità sulla San Vitale tratto di Ravenna
Di Gianfranco Spadoni
Dal 16 luglio 2015 data in cui sono entrati in funzione quatto autovelox fissi, di cui due sulla San Vitale fra Russi e Ravenna in entrambe le direzioni, le casse della Provincia hanno fatto davvero il botto con un’ impennata alla voce ‘sanzioni per violazioni al codice della strada’, pari a circa millequattrocentocinquantasette per cento rispetto al 2014.
Ora non sono in discussione le apparecchiature installate e il necessario fine legato alla prevenzione e alla sicurezza, ma la limitazione della velocità dei settanta chilometri orari in questo tratto di strada. Molto più ragionevolmente si potrebbe tentare di richiedere l’autorizzazione ad aumentare la velocità di almeno dieci chilometri orari, proprio per la mancanza oggettiva di aree particolari d’ intersezione e la presenza di centri abitati, mantenendo inalterate, al contempo, le condizioni di sicurezza.
In altro modo la sensazione resta quella di una repressione forzata e gravemente onerosa per gli automobilisti, soprattutto finalizzata a fare cassa, in carenza, peraltro, di azioni pedagogiche preventive tese a migliorare la viabilità in termini di sicurezza complessiva. E’ singolare, infatti, che dalla data dell’installazione degli apparecchi su quella strada, vale a dire dal 16 luglio 2015, nessuna pattuglia della Polizia provinciale abbia vigilato direttamente sul tratto in questione, per svolgere anche funzioni di educazione stradale, se non attraverso un servizio on line dal quale è possibile visualizzare i fotogrammi dei veicoli sanzionati.
In un anno un risultato apprezzabile per la Provincia è stato raggiunto: vale a dire le casse provinciali ricominciano a sorridere. Peccato, proprio adesso che questo ente sta chiudendo baracca e burattini!
Gianfranco Spadoni
Consigliere provinciale Udc Ravenna