A Cesena l’ospedale della Romagna?
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| Pievesistina. La gru, lavori in corso |
Domani mercoledì 4 maggio alle 20.30 nella sala polivalente del centro civico di Voltana (1° piano della casa del popolo, in via Fiumazzo 647), ci sarà un’assemblea pubblica per affrontare la tematica dell’organizzazione ospedaliera e dei servizi sanitari sul territorio.
Interverranno Marisa Bianchin, direttrice del distretto sanitario di Lugo e Mirco Bagnari, consigliere regionale componente della Commissione Sanità; le conclusioni saranno affidate al sindaco Davide Ranalli.
L’iniziativa è promossa dalla Consulta di Voltana, per dare un’occasione a tutti i cittadini di approfondire e discutere di un tema di vitale importanza con esperti del settore.
Ma l’Ausl Romagna sta lavorando al Piano d’Attuazione della riorganizzazione ospedaliera ordinato dalla Regione.
E “dicesi” che potrebbe interessare gli ospedali di Lugo e di Faenza!?
E questa cosa del nuovo Ospedale di Cesena?
Ovvio che l’esistenza del Bufalini di Cesena non sia in discussione, ovvio che non possa essere in discussione, figuriamoci, se ci si può permettere di smantellare strutture che hanno un valore enorme!
E quindi? Un nuovo Ospedale? E dove? Addirittura a Pievesistina?
A quale logica ha risposto collocare proprio lì la sede amministrativa della mega Usl?
Si saprà qualcosa a Voltana di quanto comunque si sa, si legge dai giornali, di questi “massimi sistemi”, comunque destinati a pesare anche sui voltanesi, sui centomila romandioli?
E intanto è in corso anche un dibattito sulla Città metropolitana Romagnola (con un unico grande ospedale?).
“Nel 2016 dopo le amministrative nessuna amministrazione locale può permettersi di non guardare oltre i propri confini, a partire da Ravenna”, dicono quelli della lista civica vicina al PD, “Insieme per cambiare Ravenna”.
E ancora: “Quando i Romagnoli si sono messi insieme, hanno sempre fatto bene, dalla gestione dell’acqua, alla sanità, ai trasporti pubblici”.
E a noi romandioli di periferia quando ce li porteranno questi temi i dirigenti del Pd locale?
E intanto è in corso anche un dibattito sulla Città metropolitana Romagnola (con un unico grande ospedale?).
“Nel 2016 dopo le amministrative nessuna amministrazione locale può permettersi di non guardare oltre i propri confini, a partire da Ravenna”, dicono quelli della lista civica vicina al PD, “Insieme per cambiare Ravenna”.
E ancora: “Quando i Romagnoli si sono messi insieme, hanno sempre fatto bene, dalla gestione dell’acqua, alla sanità, ai trasporti pubblici”.
E a noi romandioli di periferia quando ce li porteranno questi temi i dirigenti del Pd locale?
Arrigo Antonellini
