In vigore l’ordinanza contro la zanzara tigre

Tutti i numeri e le azioni messe in campo

Organizzate tutte le attività ma è indispensabile la collaborazione dei cittadini

Sono partite il primo aprile le attività di lotta alla zanzara tigre nel territorio della Bassa Romagna con la consegna del prodotto antilarvale ai cittadini dei nove Comuni dell’Unione. 


La distribuzione, effettuata dagli operatori di Sireb (ditta di Modena che si è aggiudicata l’appalto per i servizi di disinfestazione), dalle associazioni di volontariato locali in alcuni Comuni e dagli Urp, metterà a disposizione ben 8.373 confezioni di prodotto antilarvale gratuito per i cittadini al fine di incentivare il trattamento di pozzetti e caditoie delle private abitazioni, da utilizzare periodicamente fino alla fine di ottobre.

Il programma prevede la distribuzione dell’antilarvale con il sistema porta a porta nel Comune di Bagnara di Romagna e di Conselice, grazie alla collaborazione delle associazioni di volontariato locali (associazione Gives di Bagnara, centro sociale Salami e volontari di protezione civile di Conselice), che contano ben 61 volontari attivi e adeguatamente formati e nei restanti Comuni mediante organizzazione di 20 banchetti in giornate e luoghi strategici per il pubblico. Le scorte rimaste dalla distribuzione saranno disponibili fino al loro esaurimento presso gli Urp.

Anche le farmacie del territorio sono state invitate a collaborare con la campagna dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna per la vendita del prodotto antilarvale a un prezzo calmierato; sono 10 le farmacie che hanno aderito, coprendo quasi interamente il territorio (sul sito www.labassaromagna.it l’elenco delle adesioni).

Al fine di dare la massima informazione ai cittadini sull’entrata in vigore dell’Ordinanza e sulle buone prassi da seguire si è provveduto alla stampa di 400 manifesti, 650 locandine, 10.000 dépliant, 200 cartelli per i cimiteri, 100 cartelli per gli orti, che saranno utilizzati in due periodi distinti. La prima fase della campagna è programmata all’inizio della stagione primaverile, quando i cittadini devono avviare i trattamenti nelle aree private e un secondo passaggio informativo è previsto durante i mesi estivi, per ribadire la necessità di continuare i trattamenti per tutta la stagione e fino alla fine del mese di ottobre.

Sul fronte dei servizi ai cittadini ricordiamo la possibilità di consultare la Web App (www.disinfestazione.labassaromagna.it) che permette di visualizzare l’ultimo trattamento eseguito nei pozzetti pubblici – il primo ciclo di trattamenti è programmato a partire dal prossimo 9 maggio e si concluderà il 24 maggio per coprire tutti e 9 i Comuni – e i controlli/i trattamenti in scoli e fossati che quest’anno saranno eseguiti periodicamente per un raggio di ben 2 km attorno ai centri abitati.

Inoltre per incentivare e sollecitare la corretta gestione e il trattamento dei focolai larvali di zanzare Culex (le zanzare nostrane che pungono di sera) in proprietà private poste in ambito peri-urbano/rurale, l’Unione promuove sopralluoghi gratuiti ai cittadini che ne faranno richiesta – fino alla concorrenza di un plafond di ore disponibili – a cura di un tecnico specialista che esaminerà scoli e fossati e offrirà utili indicazioni per limitare la proliferazione di questa zanzara, fornendo anche una confezione di prodotto per trattare le parti più a rischio dei fossi.

Come gli anni scorsi, di concerto con l’Ausl della Romagna e la Regione Emilia-Romagna, i sindaci hanno firmato le ordinanze per il controllo della diffusione della zanzara tigre valide dal 1° maggio al 31 ottobre 2016. L’ordinanza dispone a tutti i cittadini di porre in essere comportamenti e interventi volti a contrastare la diffusione della zanzara tigre. Sono interessati dal provvedimento tutti i privati ed i proprietari di aree ed in particolare amministratori di condominio, responsabili di attività industriali, artigianali, commerciali, responsabili di cantieri e attività di stoccaggio di materiali di recupero, gestori di depositi di copertoni, conduttori di orti e vivaisti.

Tra le disposizioni indicate, è obbligatorio evitare tutti i ristagni d’acqua, eliminando, per esempio tutti i recipienti dai giardini, i sottovasi, i contenitori, i teloni in plastica ove può fermarsi l’acqua; effettuare con regolare periodicità i trattamenti nelle caditoie private con specifici prodotti larvicidi e garantire che i trattamenti siano eseguiti anche durante i periodi di assenza (per esempio durante le ferie estive) e ripetuti dopo un’abbondante pioggia. 


Se si desidera evitare la ripetizione dei trattamenti nei pozzetti è possibile installare una rete zanzariera tra il tombino e la cornice di chiusura dello stesso, avendo attenzione che le zanzare non possano raggiungere in alcun modo l’acqua contenuta nel tombino; questa modalità è però vivamente sconsigliata se i pozzetti sono funzionali allo scolo di seminterrati. Anche le grondaie vanno mantenute pulite e libere da fogliame; le botti dell’orto vanno chiuse con coperchio ermetico o con una zanzariera integra e ben tesa. 

Qualora i cittadini siano in difficoltà a realizzare questi semplici trattamenti nei propri pozzetti privati, è possibile rivolgersi a ditte specializzate oppure alla ditta Sireb di Modena che è tenuta ad applicare i prezzi offerti in sede di gara. Sono previste sanzioni amministrative per chi non rispetta le indicazioni contenute nelle ordinanze.

È indispensabile la collaborazione dei cittadini per contrastare la proliferazione delle zanzare in quanto gli interventi sul suolo pubblico riguardano circa il 30% dei focolai permanenti e non eliminabili (pozzetti su suolo pubblico) e il restante 70% è costituito dai pozzetti posti nelle aree private.

Sul fronte delle ulteriori azioni messe in campo dai Comuni ricordiamo, oltre al trattamento periodico dei pozzetti sul suolo pubblico e gli interventi nei fossi per un raggio di 2 km da ogni centro abitato, l’adesione al protocollo operativo dell’Ausl con i 18 Comuni della Provincia per eseguire in modo coordinato il monitoraggio con ovitrappole – grazie ai volontari del Coordinamento provinciale di Protezione civile e il controllo di efficacia dei trattamenti antilarvali che sono eseguiti dalle ditte sul suolo pubblico attraverso le attività a campione del Centro Agricoltura Ambiente di Crevalcore. 


E infine l’Unione ha approvato il modello organizzativo per la gestione dei casi sospetti di presenza di virus (es Chikungunya, Dengue, eccetera) al fine di effettuare in modo tempestivo interventi adulticidi per ragioni di sanità pubblica e un protocollo operativo per la gestione delle segnalazioni dei cittadini nel periodo di vigenza delle Ordinanze sindacali.

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