Montanari: “Relazioni di vicinato e sicurezza sociale, occorre prudenza”

Riceviamo e pubblichiamo

A Voltana, ma anche in altre frazioni del lughese (San Lorenzo, San Bernardino) a Faenza ed a Ravenna, la sicurezza nelle abitazioni sollecita l’attenzione dei cittadini e stimola disponibilità ad autorganizzarsi volontariamente, come risposta privata che aiuta le forze dell’ordine. 


Ne parliamo con il Segretario del PD di Lugo, Maurizio Montanari.

Come vede il PD questo argomento? “Stiamo cercando di costruire una visione condivisa, ma prudente, perché il rispetto dei cittadini che chiedono sicurezza tocca diversi aspetti, alcuni molto delicati”.

Ad esempio? “La sicurezza nella propria casa è un bene privato, ma la sua tutela è un compito che l’ordinamento riserva alle istituzioni ed alle forze di polizia. Entrare come cittadini in questo contesto, può esporre a rischi di compiere reati e di violare le libertà altrui, perciò abbiamo da sempre preso le distanze da ronde o forme spinte di controllo organizzato”.

E poi? “Non possiamo sottovalutare il problema, anzi, ma ho letto una dichiarazione del Prefetto Francesco Russo, che segnala un calo del 10% dei furti nelle abitazioni nell’anno 2015, anche se egli sottolinea l’importanza di fare rete e la collaborazione fra i vari soggetti preposti, compresi i cittadini. Che non devono essere oggetto di speculazioni politiche (il tentativo di ottenere consensi su questo tema ci può essere), ma invitati a riflettere su eventuali aggregazioni volontarie e se davvero sentono il bisogno di organizzare momenti di autotutela, che può variare da zona a zona, dalla periferia alla città, sono liberi di farlo, ci mancherebbe, anche se segnalo che manca un quadro di conoscenze che aiuti a delineare un modello o una soluzione efficace che durino nel tempo”.

C’è una proposta del PD? “La sicurezza sociale si fonda sulla civiltà di una comunità e sulle condizioni di benessere dei cittadini (una società ingiusta può favorire anche i reati) e come PD mettiamo al centro “il cittadino come risorsa” e questo vale anche per il welfare, per i lavori di pubblica utilità, per l’associazionismo e per il volontariato sussidiario, in tempi di crisi della finanza statale e comunale, che richiederà maggiori relazioni fra cittadino e le istituzioni civili (l’Unione Bassa Romagna, per una linea concordata in materia, il Comune di Lugo e soprattutto le Consulte di decentramento) e le istituzioni deputate (Forze dell’ordine). Nella giusta misura, questo concetto credo possa riferirsi anche al tema in discussione”.

Quindi sì al controllo di vicinato? “Il tema è stato affrontato nel nostro incontro del 4 aprile scorso a San Lorenzo che ha indicato prudenza e sarà esaminato in Segreteria PD prossimamente. Ritengo che anche il lessico abbia la sua importanza, per cui ad esempio preferisco “segnalare” piuttosto che “controllare”, “funzione deterrente” anziché “funzione preventiva”, in un percorso di riflessione senza pregiudizi, discutendo ma anche rispettando la sovranità dei cittadini, rafforzando la collaborazione e le misure tecnologiche con incentivi fiscali, per fare i conti con fenomeni moderni e complessi, per cui nessuno ha la verità in tasca”.

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