La musica

Tratto da: “Gli occhi di Baracca”: Lugo nelle foto di Paolo Guerra dal ’46 al ’59
di Giacomo Casadio

La musica ha sempre avuto un ruolo di rilievo nella storia lughese: dalla famiglia Rossini, abitante in Vicolo Rocca, nacque il genio Gioachino, “cigno di Pesaro” ma “cignale di Lugo”.

I suoi maestri furono i fratelli Malerbi, compositori e strumentisti di questa nostra città dello Stato pontificio tra le più fiorenti per iniziative culturali e musicali dell’epoca e anche dopo. Il giovane Gioachino ebbe Giuseppe Malerbi come uno dei suoi primi insegnanti, tra il 1802 e il 1804.Rossini frequentava quotidianamente la casa dei due canonici per esercitarsi alla spinetta e all’organo su cui compose le sue prime opere di musica sacra.


Quando il grande tenore Beniamino Gigli venne a Lugo il 6 settembre 1950 per cantare L’elisir d’amore fu accolto da una folla di appassionati durante la sua visita alla casa Malerbi.

 

La musica fioriva nella città a tutti livelli. In questo caso il quintetto ha fra i suoi elementi Staffa e Rava al violino, Zaccari all’organo e Zappi al contrabbasso.

 
All’esecuzione dei brani si alternavano anche altri musicisti, tutti raccolti nel coro della chiesa di San Francesco.

Anche altri luoghi meno prestigiosi offrivano spettacoli musicali ampiamente seguiti da numerosi spettatori.

Un duo di chitarristi è qui intensamente impegnato in un concerto affollato di pubblico. La cosa curiosa è che entrambi sono mancini. Jimi Hendrix e Paul McCartney, fra i più famosi mancini nella storia della chitarra, avevano pochi anni. Gli strumenti sono anonimi, come anche gli amplificatori di bassa potenza, però sufficienti a far sentire la loro voce.

 

L’orchestra composta soltanto da fisarmoniche svolgeva concerti al teatro Rossini e comprendeva molti ragazzi che si avviavano così ad un’educazione musicale che li avrebbe accompagnati nella vita. La terza ragazza a destra è Anna, figlia di Paolo Guerra.

 

L’orchestra Aurora si offriva con impegno ad allietare i pomeriggi danzanti alla Zambra. Naturalmente il modesto impianto audio aveva il solo scopo di amplificare la voce della cantante. Ai ballerini bastava la musica tradizionale.

 
Giacomo Casadio

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