Tratto da: Gli occhi di Baracca”: Lugo nelle foto di Paolo Guerra dal ’46 al ’59
di Giacomo Casadio
Muoversi liberamente nelle città con la macchina fotografica al collo, lasciare che l’occhio sfoghi la sua curiosità, cogliere l’attimo e scattare generando immagini rimarchevoli, sono tutte azioni che fanno la storia della fotografia. Paolo Guerra non è certo considerato un grande maestro, almeno finora, ma il suo lavoro libero e creativo ha incuriosito alcuni studiosi spingendoli a dedicare una giornata su di lui nell’università di Plymouth in Inghilterra.
L’hanno considerato uno “street photographer” e hanno inquadrato le sue foto nel ben noto periodo neo-realista dell’immediato dopoguerra.
Lascio a voi il piacere dell’osservazione.




Tutte le foto pubblicate nascono dalla capacità straordinaria di Paolo Guerra di essere al posto giusto nel momento giusto con l’obiettivo della macchina fotografica puntato sull’umanità varia che abitava Lugo nel 1950.
Finti rapinatori da strada, quattro uomini ed un povero cane appesi ad un palo, due amici con l’ombrello sugli aeroplani delle giostre, una coppia a passeggio quasi tratta da un film, due bambini su di un sidecar fatto in casa, mamma e figli con cappotti troppo larghi davanti alla poco nota chiesa di Santa Maria delle Grazie, risalente al 16° secolo.
Nessuno ha mai fatto in questo modo la storia della nostra comunità.