Ma il nostro mercato è vivo!

Ci siamo!


Ieri sono stato al mercato.



Non so se siano ancora di attualità le parole di “esperti” che parlavano di un nostro “amato” mercato in crisi.

Io di crisi davvero non ne ho vista, in alcune strettoie bisogna fare la fila per passare, chi porta in mano la bici ha difficoltà e ne hanno anche i passeggini dei bimbi.

E non è gente di passaggio che passa e guarda, è gente che spende


Sarebbe davvero interessante poter quantifare la mole di denaro, compreso ovviamente quanto pagano gli ambulanti per esserci, che circola nelle nostre piazze in poche ore il mercoledì mattina…

In alcuni punti vendita si prende il cartellino e si sta in fila, come nei più affollati uffici pubblici.

Ma c’è un aspetto in particolare che colpisce e questo è davvero nuovo o per lo meno è abbastanza recente, sicuramente diverso da quanto vedeva mia madre.

E’ la mondialità nel nostro mercato.

Mi è venuta in mente la bella atmosfera che ho vissuto a Londra, quella cioè di un unico mondo, dove dobbiamo stare tutti, anche chi sta peggio ed ovviamente “invidia” chi sta meglio di loro e chiede spazio, perchè non è certo colpa loro se sono nati dove si sta peggio.

Mondialità tra chi vende, con una minoranza cinese e chi compra, con una maggioranza nord africana e noi lughesi che ora siamo in minoranza nel nostro mercato.

Quanto denaro fanno circolare questi “stranieri” che non hanno voluto stare a “casa loro” ?

Li rimandassimo tutti a casa la predetta mole di denaro si dimezzerebbe, non credo con la soddisfazione  anche di quegli ambulanti, e ovviamente non immagino quanti di loro, abbiano votato Salvini.

Arrigo Antonellini

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