Riceviamo da Gianfranco Spadoni e pubblichiamo
Nel 2017 l’ Istat classificò l’ Emilia Romagna come una delle prime regioni nel consumo di alcol con una stima che andava oltre un milione e 136 mila bevitori.
Si tratta del dato molto alto a livello nazionale confermato da una crescita costante negli ultimi tre anni. Un fenomeno davvero allarmante se si considera che oltre agli uomini, anche le donne stanno raggiungendo tale ‘primato’ assieme ai giovani con problematiche molto serie legate all’uso degli alcolici e spesso con l’assunzione di droghe.
La dipendenza da alcol si assestava, appena un anno fa, a circa un quinto della popolazione a rischio e tuttora sta raggiungendo livelli molto alti con interessamento riguardante soprattutto la fascia di età giovanile.
Un fenomeno che richiede un forte impegno e un’adeguata sensibilizzazione delle istituzioni partendo dalle famiglie e dalla scuola per attenuare la peste di questo secolo. Unitamente a tali soggetti fondamentali, inoltre, vanno potenziati i Consultori dell’Azienda Usl e i Servizi per le tossicodipendenze e per le dipendenze patologiche, per far fronte a quest’emergenza attraverso percorsi mirati di prevenzione e di recupero puntando su specifici progetti di disintossicazione.
Occorre continuare sul piano socio sanitario a investire per limitare il consumo abituale eccedentario i cui effetti sulla salute sono devastanti, senza dimenticare, tra l’altro, i pericoli provocati dal bere in termini di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulle strade.
Vogliamo sperare che la Regione con questo infelice primato, attivi progetti e risorse per rafforzare i servizi sul territorio.
Gianfranco Spadoni
Consigliere ‘Civici’ Provincia di Ravenna