
I classificato categoria Adulti
Storia di tutto in 10 righe di Jacopo Gardelli
Tutto iniziò con un gran botto. Un vento di polvere soffiò nel buio, creando una confusione che neanche il garbino. Poi qualche urto (è normale, non si vedeva nulla) e i granelli presero gravità, abbrivio. Vorticarono come l’acqua nel lavandino. D’improvviso scoppiarono bolle di luci: erano calde, bruciavano. Abbrustolirono le croste, alzarono vapori. E giù la pioggia. Un diluvio estivo, le gocce grosse come mosconi. Timidamente qualche esserino cominciò a nuotare, e si trovò bene. Mise le zampe, raggiunse la terra, e si trovò bene. Fu il delirio. Forme di vita carnevalesche, fogge e costumi strani, antenne colori piume ruggiti. Solo un sasso, lanciato da chissà chi, riuscì a calmare un po’ le cose. Infine comparve: peloso, incerto bipede. Non è cambiato. Guarda impaurito allo specchio quella testa grossa, capace di Bach e dell’atomica. Mi chiedi se è possibile. Tutto in dieci righe? Si può fare.
II classificato categoria Adulti
Tutto può succedere a un calvo che si è messo in testa un’idea meravigliosa Andrea Bassi
Babbo già soffriva di ipertensione quando cominciò a perdere i capelli, che diventarono senza dubbio la sua priorità. Condivideva la pena dell’alopecia con la nostra gatta, una soriana sovrappeso che stava perdendo il pelo per un’infezione fungina. Mamma dava alla gatta pillole per la ricrescita del pelo, che l’astuto felino fingeva di deglutire, ma poi sputava non appena poteva. Il problema di babbo sembrava invece senza soluzione, lui però non si arrendeva: “Si può fare! Ricresceranno!” proclamava convinto, ingoiando l’ultimo prodotto miracoloso che lo avrebbe deluso come i precedenti.
Babbo curava anche l’ipertensione, con una compressa così piccola da cadergli sempre di mano sul pavimento di graniglia; imprecando raccoglieva la compressa, di solito quella sputata dalla gatta, e la deglutiva distrattamente. All’ospedale con l’ictus babbo sembrava felice: tutti i capelli gli erano ricresciuti.
III classificato categoria Adulti
L’addio di Valter Serafini
Sostavano in quel luogo da almeno dieci minuti. Lei restava muta come d’abitudine, mentre lui era nervoso e ottenebrato da foschi pensieri. Il silenzio era inquietante, ma dopo vent’anni vissuti assieme quel silenzio sembrava parlasse. Nonostante il decadimento sempre più evidente avesse reso quell’addio ineluttabile, quel riserbo garbato e pieno di senso del dovere, e quello spirito rassegnato al sacrificio che da lei si evinceva, lo ferivano facendo germogliare nel suo animo rimorsi e sensi di colpa! Fissò un punto dell’orizzonte e cercò di pensare all’altra, ma i ricordi s’impadronirono di lui e qualche lacrima gli rigò il volto. Allora decise. Rimise al suo posto il libretto di circolazione, scese e andò dall’uomo in tuta verde. Quindi con un po’ d’emozione disse d’averci ripensato, e che la sua auto di vent’anni non voleva fosse demolita!
Primi classificati ex aequo categoria Under 14
Isaac Newton di Cesare Lanconelli
“Tempo, tempo che ci penso. Un qualcosa, una luce nel buio, un buio nella luce”. A denti stretti pensava ad un mistero, un enigma da scoprire. Le campane suonarono: era il suono incantevole di due voci che parlavano con la natura, con la vita. Colui, oramai oppresso da pensieri ignoti, giaceva sotto un albero di mele, con passeri e rondini che cinguettavano felici.
Una sfera rossa, una mela, un’idea su milioni di idee, gli cadde sulla testa. Un tonfo.
Un’idea che sarebbe stata ricordata nella storia.
La formula di strozzapreti di Iacopo Bacchini
Il dottor Strozzapreti se ne stava lì a rimuginare sul fatto che il suo acerrimo nemico, il signor Tortellini, gli aveva rubato la formula per far trionfare i prodotti emiliani su quelli romagnoli, ma il suo fidato maggiordomo Roberto lo tirò su di morale e lo convinse a non arrendersi. Strozzapreti iniziò allora a scervellarsi e a pensare ad ogni sorta di soluzione fino a quando…. “Tuoni e fulmini! Ho trovato! Roberto, prendi nota: ho deciso di unire il sapore degli strozzapreti alla squisitezza dei tortellini che frullerò fino allo stato liquido, poi porterà il tutto ad ebollizione, infine farò in modo che questo vapore aromatizzato si diffonda nell’atmosfera e lo spargerò ovunque. Ed ecco che il profumo emiliano-romagnolo trionferà! Sì, si può fare!”