Pieno sostegno alla mozione del Consigliere “Per la Buona Politica” Davide Solaroli
Presso la Sala consiliare del Comune di Lugo, si è tenuta la riunione della Commissione Consiliare di III Dipartimento congiunta alla Conferenza dei Capigruppo, nel corso della quale si è discussa la mozione, presentata dal Consigliere comunale “Per la Buona Politica” Davide Solaroli, per l’istituzione di un protocollo anti-abbandono.
Tale mozione richiamava il drammatico episodio verificatosi il 18 maggio scorso a San Piero a Grado, Comune in Provincia di Pisa, dove una bambina di quasi un anno è morta dopo essere stata lasciata dal padre in auto sotto il sole per otto ore. Il padre di Giorgia, questo il nome della bimba, avrebbe dovuto accompagnarla all’asilo quel venerdì mattina, come faceva quasi tutti i giorni. Ma Giorgia in classe non è mai arrivata.
Il fenomeno dei genitori che dimenticano i propri figli in auto nel corso degli anni ha mietuto molte vittime, non soltanto tra i bambini, ma anche nelle famiglie distrutte dal dolore per una distrazione, quasi sempre occasionale, che ha conseguenze tragiche. Secondo i dati raccolti dall’associazione no-profit “Noheatstroke.org”, negli Stati Uniti dal 1998 al 2017 sono 711 i bambini morti dentro l’abitacolo dell’auto di famiglia.
Di ipertermia, arresto cardiaco, asfissia. Intrappolati, sotto il sole. Una media di 37 l’anno in questi 10 anni, uno ogni 10 giorni. Un’altra associazione statunitense impegnata nella campagna di informazione e prevenzione, la “KidsandCars.org”, riporta che l’87% dei decessi riguarda bambini fino a 3 anni di età e sottolinea come nel 55% dei casi si ripeta il copione di quanto accaduto a Pisa: il genitore era sicuro di aver lasciato il bambino al nido, all’asilo, dalla baby-sitter. In Europa di dati a disposizione ne abbiamo pochi: non esiste ancora, infatti, un database con una casistica di morte infantile specificatamente codificata.
In Italia i casi sono più o meno noti e vengono puntualmente ricordati ogniqualvolta si ripete la tragedia. Come confermano alcuni autorevoli psicologi, la quasi totalità dei genitori che dimenticano i figli in auto è perfettamente sana di mente e amorevole e non presenta disturbi mentali al momento del fatto. Non si tratta quindi di persone affette da patologie. Perciò, occorre accettare che sia un fatto che può succedere potenzialmente a chiunque e nessuno di noi può permettersi di affermare frasi come: “Una cosa del genere a me non sarebbe mai accaduta!”.
La situazione drammatica risulta molto spesso dalla combinazione di più fattori che causano la fatale distrazione: stanchezza, mancanza di sonno, piccole variazioni nella routine quotidiana. La soluzione ottimale per azzerare questo tipo di incidenti sarebbe utilizzare una tecnologia anti-distrazione, soluzione peraltro piuttosto economica e tecnicamente banale. Ma, nonostante le petizioni ed una proposta di legge ferma da anni alla Camera, che prevederebbe che ogni auto sia dotata di un dispositivo di allarme anti-abbandono, la politica continua a sottovalutare questo problema, dimostrando di essere estranea dai problemi reali, dalla tutela della vita, dai problemi delle famiglie.
Al di là dei numeri, delle statistiche, delle polemiche, delle responsabilità e dei costi, se questo dispositivo anti-abbandono servisse a salvare anche un solo bambino, non ne sarebbe valsa comunque la pena? In attesa che il nostro Parlamento prenda seriamente in esame l’argomento, un’Amministrazione comunale cosa può fare? La proposta del Consigliere Solaroli consiste nel promuovere l’istituzione di un protocollo in ogni nido e scuola dell’infanzia del nostro territorio, affinché sia previsto in ogni plesso un sistema di comunicazione puntuale scuola-famiglia in grado di evitare che un genitore si renda conto solo a fine giornata di avere dimenticato il proprio figlio nell’auto.
È sufficiente che il genitore, in caso di assenza del figlio in un determinato giorno, sia tenuto a comunicare alla scuola tale assenza entro un orario stabilito e concordato, ad esempio entro le ore 9.30. Nel caso poi la scuola non riceva la comunicazione entro tale orario ed il bambino risulti assente, sarà la scuola stessa ad essere tenuta a contattare il genitore per verificare dove si trovi il piccolo.
Un semplice accorgimento, quindi, che, nonostante possa comportare un onere aggiuntivo per scuole e famiglie, potrebbe servire ad evitare un dramma. Al termine della presentazione di Solaroli e della successiva discussione, tutti i membri presenti alla Commissione dipartimentale, sia quelli di maggioranza che di minoranza, hanno deciso di sostenere la proposta, riconoscendo l’importanza che sulla questione tutta la comunità debba impegnarsi e sentirsi responsabilizzata.
In particolare, l’Assessore Lolli si è impegnato a scrivere un documento da sottoporre all’esame dei Capigruppo e del Consiglio comunale lughese, da inviare al Ministero ed ai Gruppi parlamentari di Camera e Senato, al fine di sollecitare la presa in carico del problema e la conseguente emanazione di una normativa, mentre tecnici e dirigenti del Comune si occuperanno da subito di verificare quali siano le modalità e gli strumenti più opportuni per dare attuazione al protocollo anti-abbandono in previsione dell’inizio del prossimo anno scolastico 2018/2019. Inoltre, si è concordato che la mozione venga inoltrata anche in Consiglio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, con l’obiettivo di dar vita ad una buona prassi su tutto il territorio dell’Unione. È vero che è una piccola goccia nel mare, ma, a ben guardare, è altrettanto vero che tante piccole gocce formano proprio il mare.
Ufficio Stampa “Per la Buona Politica”
Ufficio Stampa “Per la Buona Politica”