Ci devo pensare
Ovviamente se a ricandidasi o no alle prossime elezioni di primavera.
Già tutti i sindaci intervistati in merito, a parte quello di Lugo che sorprendentemente e a differenza dei suoi colleghi, ha detto sì già da mesi, dicono che ci devono pensare.
Ancora nessuno che abbia detto, lo farò se vincerò le Primarie, se saranno gli elettori a decidere che io debba candidarmi.
Eppure quattro anni fa, di Primarie nella Romagna Estense se ne fecero, tutte in casi in cui c’erano persone che volevano partecipare (che poi tutte hanno vinto), mentre i dirigenti del Pd avevano scelto altri candidati.
Evidentemente ora che le cose sono tornate a posto, che il partito non può più candidare altri rispetto a chi è sindaco da quattro anni, “accusandoli” di non essere stati bravi, dichiarando che il PD abbia governato male, le Primarie sembrano sparite…
Proprio ora che il terremoto politico del 4 marzo ha ordinato di cambiare, riflettere, ripartire, introdurre necessarie novità, quelle novità, diversità, che gli Italiani hanno ordinato alla politica il 4 marzo.
Intanto sul sul tema del Comune della Romagna Estense, il Presidente dell’Unione, ribadisce il suo no, possibile solo fare qualche Fusione tra qualche Comune, ammette.
Quando queste Fusioni tra “qualche” Comune, quanto si deve aspettare ancora prima che siano i cittadini a decidere in merito ?
Curioso che questo tema, lasciato nel più assoluto silenzio in questi quattro anno nonostante l’impegno preso di ragionarci preso nell’ultima campagna elettorale, riemerga solo dopo che i nove sindaci, la cinquantina di assessori, gli oltre cento consiglieri comunali, stanno tranquillamente terminando il loro mandato.
Fusione significa anche ridurne il numero.
Eppure i tanti finanziamenti statali e regionali, nel cassetto, in attesa, ci sono da tantissimi anni, oltre ai vantaggio, oggi sempre più rilevante, di essere grandi, contare di più.
Intanto sul sul tema del Comune della Romagna Estense, il Presidente dell’Unione, ribadisce il suo no, possibile solo fare qualche Fusione tra qualche Comune, ammette.
Quando queste Fusioni tra “qualche” Comune, quanto si deve aspettare ancora prima che siano i cittadini a decidere in merito ?
Curioso che questo tema, lasciato nel più assoluto silenzio in questi quattro anno nonostante l’impegno preso di ragionarci preso nell’ultima campagna elettorale, riemerga solo dopo che i nove sindaci, la cinquantina di assessori, gli oltre cento consiglieri comunali, stanno tranquillamente terminando il loro mandato.
Fusione significa anche ridurne il numero.
Eppure i tanti finanziamenti statali e regionali, nel cassetto, in attesa, ci sono da tantissimi anni, oltre ai vantaggio, oggi sempre più rilevante, di essere grandi, contare di più.
Arrigo Antonellini