Il gioco pericoloso del “tutto e il contrario di tutto”

Sui punti nascita serve un confronto ed un coinvolgimento continuo degli operatori

di Mirco Bagnari

In queste settimane si è parlato molto del tema dei punti nascita negli ospedali di Faenza e Lugo.

Senza voler banalizzare o semplificare troppo un tema molto importante, credo che, però, la si debba smettere, soprattutto da parte di certe forze politiche, con il gioco di chiedere tutto e il contrario di tutto.

In Regione abbiamo scelto di puntare a mantenere il più possibile servizi vicini ai cittadini , tra cui anche i punti nascita, facendo in modo che anche quelli di Faenza e Lugo potessero continuare la propria attività e sostenendo il lavoro dei sindaci quando si sono opposti a chiusure “d’ufficio” senza confronto con i territori e ripristinando il loro funzionamento sempre con l’obiettivo però di garantire la massima sicurezza a partorienti e ai loro piccoli. Sono convinto che prima di eliminare servizi che esistono bisogna essere sicuri ci siano valide motivazioni.

Sollevare continuamente clamore (come hanno fatto strumentalmente alucni), prima crocifiggendo gli amministratori di fronte al rischio di chiusura di un punto nascita e poi gridando allo scandalo nel momento in cui si decide di mantenere l’apertura di questi, è semplicemente vergognoso.

Credo che ci sia un dovere di garantire da parte dela sanità pubblica le condizioni minime di sicurezza e di funzionamento e penso che il grido di attenzione manifestato dai medici sia, però, il segnale giusto e doveroso che serve un confronto ed un coinvolgimento continuo degli operatori. Questo vale per tutti. Ancora di più per quelli (gli stessi) che, prima, attaccano i medici e la medicina ufficiale sulla base di farneticazioni lette su internet e poi , all’improvviso, si stracciano le vesti invocando l’ascolto dei medici e degli operatori sanitari

https://www.pavaglionelugo.net/2018/07/che-faccio-dove-vado-partorire.html?m=1


Mirco Bagnari

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