Svolta storica nella ex rossa Romagna Estense
Che dal 4 marzo suonino fortissimi campanelli di allarme nelle segreterie locali del PD è stranoto.
E con il passare del tempo il loro suono si fa sempre più forte all’uscita dei sondaggi che danno tutta la sinistra sempre più in calo.
“Dopo sette mesi da quella data – dice Alessandro Barattoni segretario provinciale del Pd – è indispensabile un passo indietro della dirigenza, abbiamo bisogno di volti e idee nuove, si aspetta da noi un’alternativa, ok allo strumento delle Primarie“.
Per quanto riguarda Lugo, Barattoni sottolinea che la “calorosa” assemblea del 20 settembre sia una conferma del rapporto profondo tra gli amministratori locali e la città. Ranalli parlando di una sfida ai vecchi arnesi della politica si riferiva al fatto che in queste ultime settimane il dibattito sulle prossime elezioni comunali era concentrato esclusivamente su nomi e alleanze. Oggi Lugo è una città viva e vivace, ma si può e si deve migliorare. Lo si può fare solo parlando di politica e scelte”.
Ma sono i programmi che danno ai cittadini il segno del rinnovamento, della svolta, della ripresa di un partito in profonda crisi?
Non sono forse gli uomini che danno le gambe alle idee, quale scelta politica è più importante a pochi mesi dal voto che non quella della scelta degli uomini, su cosa si deve concentrare l’interesse dei cittadini se non prima di tutto su questo?
Una scelta politica che non può non essere di competenza degli stessi cittadini, così come sancisce la nostra democratica Costituzione quando scrive che è potere dei cittadini scegliere i propri amministratori.
Barattoni apre finalmente alle Primarie, precisando “laddove siano necessarie”. Non sono a volte necessarie, lo sono sempre com’è nel DNA del Partito Democratico, nel suo statuto.
A chi spetterebbe il giudizio si siano o no necessarie? A una dozzina di dirigenti di poche centinaia di iscritti?
Arrigo Antonellini